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Attualità | 21 settembre 2020, 10:55

Seggi, scoppia la rivolta dei Presidenti: “Noi tenuti in ostaggio dal Comune in attesa della sanificazione”

Una circolare che arriva nel pomeriggio di domenica “allunga” fino a due ore in più, in piena notte, l'orario dei presidenti di seggio, già impegnati dalle 6.30 alle 23 nelle operazioni di voto. Call center del Comune presi d'assalto e proteste in ogni sezione

Seggi, scoppia la rivolta dei Presidenti: “Noi tenuti in ostaggio dal Comune in attesa della sanificazione”

La circolare della discordia arriva intorno alle 16 di domenica pomeriggio in tutti i seggi, indirizzata ai presidenti dalla Città di Torino: la chiusura serale delle sezioni non sarà alle 23, finite le operazioni di voto, ma potrà avvenire soltanto dopo la sanificazione degli ambienti effettuata dalla ditta specializzata individuata dal Comune. Il che significa, per presidenti e scrutatori, dover stare al seggio anche ben oltre l'orario di chiusura delle 23 e chissà per quanto.

Da lì inizia una storia parallela al voto, che va avanti fino a oltre l'una di notte e addirittura lunedì mattina, pur nell'inconsapevolezza degli ignari elettori. I problemi non si sono riscontrati nelle operazioni di voto, che si sono svolte regolarmente e seguendo rigorosamente le norme e i protocolli anti-Covid, ma si sono riversati nella gestione del lavoro di presidenti e scrutatori, costretti (perlomeno i primi) a prolungare il loro orario di lavoro fino a ben oltre la mezzanotte.

Ma partiamo dalla circolare, rivolta “a tutti i presidenti di seggio” e firmata dalla Prefettura di Torino. “Si comunica che domenica 20 alle ore 23 avranno inizio le pulizie dei locali del seggio. (…) La chiusura del seggio potrà avvenire soltanto dopo la pulizia e la sanificazione”. Questo hanno ricevuto metà delle sezioni. Le altre hanno potuto chiudere regolarmente alle 23 ma hanno dovuto riaprire alle 5.30 o alle 6 di lunedì mattina per permettere la sanificazione prima del secondo giorno di votazioni.

“Al momento della diffusione della circolare – spiegano i presidenti – c'era fiducia che il Comune avesse previsto una sanificazione dei locali puntuale, sia in senso di efficace che nel senso di rispettosa degli orari. Contavamo cioè di poter tornare a casa alle 23.15 dopo aver lavorato dalle 6.30 alle 23 di domenica e dovendo affrontare un lunedì analogo, compresi gli scrutini. Invece la ditta di pulizia aveva previsto una squadra di lavoro per più istituti, così in alcuni seggi l'attesa è stata di oltre due ore”. In effetti in più di un seggio le pulizie sono arrivate oltre l'una, obbligando i presidenti – che fortunatamente hanno permesso agli scrutatori di tornare a casa prima – ad aspettare per ore senza notizie, a votazioni chiuse.

“Tra l'altro, quando è stata effettuata, la sanificazione è stata superficiale e sbrigativa. Niente che non potesse essere fatto dal personale del seggio, cosa che gli scrutatori, tra l'altro, hanno fatto tutto il giorno, più volte, durante le votazioni”.

A volerci vedere chiaro è Chiara Foglietta, vice capogruppo del PD: “Dopo le tante denunce sulle presunte irregolarità nella sanificazione dei seggi elettorali, ho depositato una richiesta di comunicazioni per il prossimo consiglio comunale”.

“Vi invito a continuare con le segnalazioni ai vostri seggi elettorali, sperando di avere delle spiegazioni in merito al più presto. Chissà cosa avrà da raccontare la giunta su questa vicenda”, conclude sibillina Foglietta.

Daniele Angi

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