Papa Francesco apre alle unioni civili tra persone omosessuali (pur non parlando di "matrimonio"), come tutela per le persone coinvolte anche dal punto di vista dei diritti. "Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo".
Parole che trovano subito una sponda a livello torinese dalla sindaca Chiara Appendino, che nella partita dei diritti si è sempre ritagliata (così come la sua giunta) un ruolo di primo piano. E rilanciando le parole del pontefice, la prima cittadina affida a un post su Facebook il suo pensiero:
"Sono contenta che anche da Papa Francesco arrivi una posizione netta a favore delle famiglie delle persone omosessuali. Parole di modernità, coraggio e lungimiranza", scrive Appendino, che proseguendo rivendica le posizioni e le scelte prese dalla sua amministrazione nel corso del mandato.
"Noi abbiamo scelto di percorrere questa strada da tempo, anche riempiendo i vuoti normativi legati al riconoscimento dei figli e delle figlie nel loro diritto ad avere entrambi i genitori - dice la sindaca - Siano le sue parole da monito per una cultura diffusa di rispetto reciproco e di avanzamento del Paese".













