"Anche in un anno complesso come quello che abbiamo alle spalle, Intesa Sanpaolo ha saputo essere a fianco di imprese e famiglie nel Paese supportando l’economia reale e rafforzando ulteriormente l’impegno per contrastare l’emergenza sanitaria e sociale", così Carlo Messina, ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, è intervenuto all'assemblea degli azionisti del gruppo bancario che si è tenuta nelle scorse ore. "Gestiamo 1.200 miliardi di risparmi degli italiani, abbiamo accordato 500 miliardi di euro di crediti, quasi un terzo del Pil nazionale. Sui conti correnti attivi presso la nostra Banca passano ogni giorno transazioni per 35 miliardi di euro, deteniamo circa 100 miliardi di euro di titoli del debito pubblico, Siamo il secondo creditore dello Stato dopo la Bce, negli ultimi tre anni abbiamo realizzato un utile netto complessivo di circa 10 miliardi di euro".
"Credito a favore del territorio, ad alto impatto sociale"
"Abbiamo erogato 95 miliardi di euro di nuovo credito, quasi la metà dei quali ad alto impatto sociale - ha aggiunto Messina - per sostenere il tessuto produttivo abbiamo tempestivamente promosso moratorie su finanziamenti per 95 miliardi, e nuove iniziative del Fund for Impact sono state avviate per aiutare gli studenti, le madri lavoratrici, persone e famiglie con difficoltà, piccole e piccolissime imprese. Abbiamo sostenuto il Terzo Settore, particolarmente provato dall’acuirsi dell’emergenza socio-sanitaria, con finanziamenti a soggetti non profit per oltre 520 milioni di euro. Intesa Sanpaolo è idealmente posizionata, grazie alla propria rete, per garantire un approccio integrato, inclusivo e trasversale rispetto a imprese capo-filiera, PMI micro-imprese e start up, necessario per accelerare iniziative di sistema lungo la supply chain, che abilitino progetti di innovazione e transizione sostenibile, con un impatto positivo su competitività internazionale, resilienza e sostenibilità di tutte le imprese, incluse quelle di piccola e media dimensione.
Per continuare a svolgere il ruolo di volano dell’economia reale e di acceleratore della crescita, Intesa Sanpaolo intende mettere a disposizione - nell’orizzonte del PNRR - oltre 400 miliardi di erogazioni a medio-lungo termine. Oltre 140 miliardi alle famiglie, circa 120 miliardi alle imprese con fatturato fino a 350 milioni e circa 150 miliardi a imprese con fatturato superiore a 350 milioni".
[Carlo Messina, ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo]
Donazioni per sanità, cultura e sociale
All'attività creditizia Intesa Sanpaolo ha affiancato anche il sostegno alla comunità, con donazioni a favore della sanità, del sociale e della cultura. "Si tratta di 184 milioni di euro, con interventi strutturali per il sistema sanitario nazionale e per portare avanti quello che è il più grande piano in Italia di contrasto alla povertà
distribuendo 17 milioni tra pasti, posti letto, farmaci e indumenti a sostegno di enti e associazioni caritative. La possibilità di contribuire al rafforzamento della coesione sociale deriva dai nostri risultati. In un anno complesso che ha visto Intesa Sanpaolo e le sue persone impegnate al massimo per garantire la continuità del servizio anche nei momenti più difficili per progettare il futuro siamo partiti dalle persone", ha detto Messina.
Il matrimonio con Ubi Banca: "Ora leader in Europa"
Il 2020 per Intesa Sanpaolo è stato anche un anno con grandi sfide dal punto di vista occupazionale e strategico, con l'operazione conclusa con l'acquisizione di Ubi Banca. "Con le sigle sindacali abbiamo definito il più grande progetto di assunzioni di giovani in Intesa Sanpaolo e forse in Italia - rivendica Messina -: 3.500 nuovi ingressi entro il 2024. Oggi con l’integrazione tra la prima e la quarta banca in Italia abbiamo rafforzato un campione europeo in grado di sostenere e promuovere il rilancio economico e sociale del Paese. La comunanza di valori e la condivisione della stessa cultura, ci permette di irrobustire ulteriormente il rapporto di fiducia verso i clienti basato sulla vicinanza e l'ascolto, per accompagnarli nei loro percorsi di vita e di crescita. Con l’integrazione di UBI sono entrate a far parte del Gruppo persone, competenze, storie d’eccellenza che condividono con Intesa Sanpaolo una vocazione alla sostenibilità. Ora la priorità è rilanciare il Paese. E siamo pronti a fare la nostra parte mettendo in campo le competenze e la serietà delle persone del Gruppo e le risorse che ci derivano da ciò che oggi rappresentiamo: una delle banche leader in Europa".
Gros Pietro: "Confermiamo il nostro peso determinante per il Paese"
Soddisfatto anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro. Che nel suo intervento all'Assemblea ha ribadito come "Per raccontare il successo di Intesa Sanpaolo, per spiegare il suo peso determinante nell’economia del Paese, sarebbero sufficienti pochi numeri. Da tempo siamo ai primi posti in Europa per solidità patrimoniale e redditività, così come siamo riconosciuti tra le società più sostenibili a livello mondiale. I numeri pur rilevanti, le performance economiche di grande impatto e la partecipazione attiva, in qualità di azionisti, dei più prestigiosi investitori internazionali e delle grandi fondazioni italiane non spiegano tutto. Oggi questa responsabilità è diffusa e riconosciuta come prioritaria da molte aziende e dagli investitori internazionali. È per noi un impegno insito nel nostro codice genetico, perché risale alle fondazioni caritative da cui nasce Intesa Sanpaolo – quasi cinque secoli fa – e che trovano oggi espressione nelle fondazioni di origine bancaria, ancora oggi le nostre principali azioniste. Intesa Sanpaolo è un punto di riferimento del Paese, vive da sempre a fianco di famiglie e imprese, è radicata nei territori e nelle comunità in cui opera, ne condivide i problemi, accompagna e favorisce lo sviluppo economico, contribuisce al rafforzamento della coesione sociale, è particolarmente attiva nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, fondamento del progresso civile".
[Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo]
Impossibile, poi, pensare agli ultimi mesi senza fare riferimento alla fusione con Ubi: "Il 12 aprile 2021, con il completamento dell’integrazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo, si è svolto un ulteriore passaggio di una storia di successo: la nascita di una realtà ancor più solida, in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e sostenere i territori, a fianco delle famiglie, delle imprese e della società. Confermiamo il nostro ruolo di banca leader nello scenario europeo, particolarmente significativo in una fase in cui il nostro Paese vuole voltare pagina e intraprendere la direzione del rilancio. È il nostro un grande Gruppo, frutto dell’aggregazione nel corso della storia di circa 400 tra casse di risparmio e istituti di credito territoriali, non il risultato della semplice aggregazione di banche ben gestite, ma ben di più. Un Gruppo in grado di produrre un valore maggiore perché fondato su razionali economici ma soprattutto su basi condivise e da sempre al centro dell’impegno di Intesa Sanpaolo: Clienti, Persone del Gruppo, Territori. A fondamento non concetti astratti, bensì strumenti concreti e precisi obiettivi, definiti grazie all’ascolto degli stakeholder – clienti, dipendenti, esponenti del territorio e del mondo accademico, associazioni di categoria, imprese, consumatori – per definire le principali esigenze e rispondervi nel migliore dei modi. Cura, Eccellenza, Innovazione e Sostenibilità sono le quattro dimensioni chiave per costruire il futuro insieme".