Si avvicina l'appuntamento elettorale del 3 e 4 ottobre, con Marko Rus il Popolo della Famiglia di Torino propone alcune riflessioni sull'attualità, partendo dai punti centri del programma.
Il Popolo della Famiglia, la famiglia e la preparazione alla vita matrimoniale
Il partito che nasce nel 2016 come frutto del Family Day di Roma, è un partito aconfessionale che si ispira alla dottrina sociale della Chiesa, e si rivolge a tutte le persone di buona volontà che hanno a cuore la vita, la famiglia, la natalità, la giustizia sociale, e la cura e la protezione dei più deboli. La famiglia è la cellula fondante della società, quella che con amore crea le nuove vite, trasmette i valori etici e spirituali e contribuisce alla crescita della nazione e del bene comune, cioè di tutti, spirituale e etico, intellettuale e materiale.
Il matrimonio è l’unione affettiva, fisica, morale e legale dell’uomo (marito) e della donna (moglie) in completa comunità di vita, al fine di fondare la famiglia e perpetuare la specie. Visto l’impegno a vita che normalmente fa parte delle promesse che si scambiano gli sposi il giorno delle nozze, è bene che sia preceduto da un’adeguata preparazione degli sposi. Mi fanno tristezza tante coppie che dopo convivenze di alcuni anni, si lasciano bruscamente due o tre anni dopo le nozze. I corsi di preparazione dovrebbero trattare tutti gli aspetti della vita di coppia, quelli sentimentali ed affettivi, l’importanza dell’amplesso sponsale nella sua complessità affettiva e psico-fisica, la procreazione e la limitazione delle nascite con metodi naturali, la volontà della coppia di voler migliorare i rapporti con il voler bene dell’altro, la risoluzione delle differenze di opinione e delle crisi di coppia, ecc. Sono argomenti complessi e necessari alla futura vita di famiglia.
La denatalità in Europa, in Italia e a Torino
E’ un fenomeno conosciuto a tutti i cittadini di Torino: ogni anno il numero dei morti supera di parecchio quello delle nascite. I motivi che vengono adotti per la bassa natalità sono tanti: redditi delle famiglie insufficienti per mantenere i nuovi nati, il rischio che la donna incinta perda il posto di lavoro, la volontà della donna professionista o dirigente di voler avanzare nella sua carriera senza interruzione per gravidanza e parto, la volontà della coppia di non avere figli per concentrarsi solo sulla coppia, i suoi interessi e amici, l’atteggiamento negativo della società nei confronti della natalità, specialmente quella delle famiglie numerose, paura delle possibili difficoltà e dolori nella gestazione e nel parto, ecc. Donne sole e le ragazze madri interrompono le gravidanze per paura delle reazioni negative delle famiglie e della società.
Il nostro messaggio è netto: vogliamo famiglie nel matrimonio, le vogliamo numerose, con figli, serene e felici. Vogliamo che Torino accolga con gioia le nuove famiglie e i nuovi nati. Questo è un problema dei valori che nell’arco di 50 anni sono stati modificati a detrimento della famiglia e delle nascite. Perché nelle visite pro-aborto raramente viene affrontato il bene della vita del concepito, non viene spiegato che secondo la legge una donna al momento della sua nascita può lasciare il figlio in adozione allo stato, in maniera anonima? Perché non viene menzionato nei media che donne che hanno abortito hanno poi sofferto per anni per la loro decisione?
I cinque punti prioritari del nostro programma per Torino
Più figli, meno tasse
Più lavoro per tutti
Liberi di educare
Solidarietà per tutti
Città attraente e sicura
anche perché nella loro definizione analitica in tanti aspetti sono interdipendenti e sono inerenti anche al tema di oggi.
Alcune iniziative del comune per promuovere la famiglia e far crescere la natalità
La prima è senza alcun dubbio una questione di promozione dei centenari valori, senza dire che sono cristiani, che sono alla base della vita di Torino: la famiglia, l’educazione e istruzione, la cultura, la solidarietà, la giustizia sociale, la socialità.
La propaganda del ‘gender’ deve essere eliminata da ogni scuola sul territorio del comune, perché è un’ideologia falsa, riconosciuta come tale dal suo autore, che mira a introdurre il sesso fluido nella società e a distruggere la famiglia di madre, padre e figli.
Le coppie che pensano al matrimonio, ad avere figli, dovrebbero poter avere accesso ad alloggi ad affitti bassi, oppure ad acquisti con mutui a tassi bassi e con durate lunghe. Lo stesso per le necessarie spese di ristrutturazione, manutenzione straordinaria o di ampliamento.
Le madri dovrebbero avere accesso al reddito di maternità per ogni futuro figlio, 1000 euro al mese per otto anni se lasciano il posto di lavoro; per ogni figlio disabile a vita.
Devono essere potenziati gli asili nido, i parchi gioco, i campi sportivi e le aree verdi, specialmente nei quartieri periferici.
Il comune dovrebbe integrare l’assegno unico dello stato, che è decisamente troppo basso, con misure adeguate di assegni famigliari suppletivi. Anche ridurre in misura progressivamente più alta in base al numero dei figli, le tasse, i contributi, le tariffe ed altri addebiti per servizi del comune, dei suoi enti e delle sue partecipate (TARI, GTT ecc.): asili nido, trasporti pubblici, raccolta rifiuti, piscine e impianti sportivi ecc.
Ci sono altri quattro importanti temi sociali per i quali le famiglie aspirano a servizi comunali e a contributi e sussidi finanziari: anziani, malati e disabili assistiti dalle famiglie; sussidi per minori che servizi sociali vorrebbero affidare e case famiglia per motivi economici; la cura delle dipendenze da alcol, droghe, pornografa e gioco d’azzardo; protezione e assistenza a ragazze e donne che vogliono uscire dalla prostituzione.
Possibili riduzioni di costi, anche per diminuire le tasse alle famiglie ed aumentare gli investimenti a loro favore
Ci sono anche tre temi che se affrontati con determinazione e impegno prolungato nel tempo porterebbero a benefici elevati alle finanze dei comuni: la lotta all’evasione fiscale, la riduzione dei costi dovuti alla corruzione; aumenti dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità dei comuni, loro enti, controllate e partecipate.
Il Popolo della Famiglia confida che Paolo Damilano, una volta eletto sindaco di Torino attraverso suoi consiglieri comunali anche del Popolo della Famiglia e suoi dirigenti affronti anche questi problemi, che sono di vitale importanza per il futuro della città e invitiamo i lettori a farci avere vostri suggerimenti, commenti e osservazioni.