Continua a stringersi il cerchio attorno alla banda di malviventi di origine peruviana che nei mesi scorsi - grazie al cosiddetto "trucco della monetina" con cui distraevano le vittime prima di derubarle - aveva messo a segno numerosi colpi, soprattutto ai danni di gente anziana. Ma questa volta il tasso di pericolosità è decisamente "salito di livello". Nel giro dell'organizzazione che opera a Torino e provincia, infatti, c'era anche un uomo ricercato in patria per rapina a mano armata e sequestro di 25 persone. Rischia una condanna a 20 anni di galera nel suo Paese.
Il nuovo arresto dopo un colpo a Venaria
Dopo il blitz dei giorni scorsi, infatti, un altro componente della banda (che era latitante) è stato bloccato dai carabinieri. Si trovava insieme ad altre due persone a bordo di una macchina dopo aver rubato otto capi d'abbigliamento di prestigiosi marchi in un negozio di Venaria, per un valore di circa 900 euro. La refurtiva è stata trovata nella loro macchina, oltre a 2000 euro in contanti.
Nei guai sono così finiti due uomini e una donna di 25, 45 e 42 anni. Uno dei due uomini e la donna avevano l'obbligo di dimora a Torino: erano già stati arrestati nel mese di dicembre scorso dopo aver rubato la borsa a una donna con il sistema delle monetine lanciate a terra. Il giochetto era stato però visto dai carabinieri di Susa e Moncalieri che li avevano arrestati nel parcheggio della “Coop” di Piossasco. Sottoposti all’obbligo di dimora a Torino, l’uomo e la donna avevano tentato a gennaio di fuggire in Spagna per evitare un eventuale provvedimento restrittivo nei loro confronti. I carabinieri li avevano intercettati e fermati a Ventimiglia e sottoposti a un fermo d’indiziato di delitto e successivamente all’obbligo di dimora nel comune di Torino.
Il terzo uomo: il più pericoloso
Il terzo componente della banda è stato identificato in un pericoloso ricercato, evaso da Torino il 18 marzo 2015, destinatario di un provvedimento di cattura internazionale richiesto dalla magistratura peruviana per l'estradizione in ragione di una rapina a mano armata, eseguita con altri componenti di una banda, compiuta con il sequestro di 25 persone da questi commessa nel 2010 e operata in un calzaturificio del paese sudamericano. L’uomo era fuggito per evitare il processo e la condanna (pena prevista, indicata nel provvedimento, fino a 20 anni di reclusione). Gli arrestati sono inseriti in un più ampio gruppo di connazionali dediti a furti con la c.d. "tecnica della monetina.