Il Comune di Torino pronto a rimuovere i dehors brutti o inutilizzati. Complice la pandemia, la città si è riempita di tavolini ed ombrelloni fuori dai locali: gli esercenti hanno infatti potuto usufruire dell’occupazione straordinaria e gratuita del suolo pubblico concessa da Palazzo Civico per favorire la ripresa delle attività e garantire il necessario distanziamento dei clienti.
140 dehors brutti o inutilizzati
Passata, o comunque in fase calante, l'emergenza Covid, la giunta Lo Russo annuncia una stretta. Negli scorsi giorni i tecnici del Comune hanno mappato i dehors presenti nelle zone della movida, così come nelle altre aree del capoluogo. Il risultato? "Su 1.430 strutture concesse gratuitamente nel 2021 - ha spiegato l'assessore al Commercio Paolo Chiavarino - ne sono stati trovate 44 abbandonate e 96 inutilizzati, per un totale di 140".
Chiavarino: "Molto riconducibili ad attività chiuse o fallite"
Gli agenti della municipale stanno procedendo a fare ulteriori accertamenti su questi ultimi, diffidando i proprietari dei locali a rimuoverli o facendo multe. La situazione però non è semplice, come ha spiegato l'esponente della giunta Lo Russo, perché molti sono "riconducibili ad attività chiuse e fallite, che non più andate avanti e lì sono rimaste" solo le pedane.
Dehors in discarica
In alcune case vere e proprie brutture circondate dai nastri da cantiere o pericolanti. Palazzo Civico farà smontare e portare in discarica dall'Amiat questi ultimi, mentre gli altri verranno ricoverati nella depositeria comunale in attesa che l'eventuale proprietario del locale si faccia vivo.
Cosap gratis fino ad Eurovision
E sulla proroga dell'occupazione gratuita del suolo pubblico - in scadenza al 31 marzo con la fine dell'emergenza - Chiavarino non si sbilancia, anche perché la situazione delle casse comunali è difficile. L'idea dell'amministrazione sarebbe di prolungare la Cosap gratis fino a metà maggio, per permettere ai locali di accogliere le migliaia di turisti attesi a Torino per Eurovision e Salone del Libro.
Più complessa estendere l'agevolazione fino a fine giugno perché si tratterebbe di oltre 300 mila euro in meno che entrerebbero nelle casse di Palazzo Civico.