Liner, nome d’arte di Stefano Sciuto, è un torinese classe 99 che si avvicina alla musica da adolescente per pubblicare su YouTube il primo brano a 17 anni. Si forma musicalmente ascoltando sia rap che pop e per questo la sua musica può essere definita un mix dei due generi. L’ultimo brano, “Milano”, è una ballata che parla della paura di amare o di innamorarsi.
Qual è stato il primo approccio di Liner con la musica e perché ha scelto questo nome?
La passione per la musica nacque già in tenera età quando mio padre, durante i viaggi in macchina, metteva le cassette sulle quali registrava le canzoni che passavano in radio. L’approccio di Liner verso la musica è nato verso i 14 anni, quando per necessità di raccontare i drammi e i momenti no, decisi di iniziare a scrivere.
Inizialmente non era mia intenzione iniziare a fare il cantante o perlomeno provare a farsi che diventasse un lavoro. Il nome nasce da due mie caratteristiche e di conseguenza è diviso in due parti: Line: dall’inglese “linea” simboleggia il fatto che io sia sempre stato magro e alto, come una linea. Per via del fatto che ho la erre moscia, il nome deriva dall’unione di queste due caratteristiche.
Pop o Rap oppure Rap-Pop, perchè?
Sono molto fan del rap ma anche del pop: sono cresciuto ascoltando Fibra, Club Dogo, Marracash ed Emis Killa. Ascoltavo anche artisti pop come Elisa, Laura Pausini, Raf, Neffa, ecc. Penso che il genere che si avvicina più a quello che faccio io sia l’urban che si può definire quindi rap-pop.
Cosa ispira la scrittura delle sue rime?
Tutto ciò che vivo, ad oggi devo ancora capire se vivo per scrivere o scrivo per vivere.
È uscito da poco il singolo “Milano”, è questa la città dove gira, musicalmente e sentimentalmente, tutto?
Credo che sentimentalmente qualsiasi posto possa essere d’ispirazione. Sicuramente a livello lavorativo Milano è la città principale. Un giorno mi piacerebbe andare a viverci, per ora ci bazzico ogni tanto per qualche situazione lavorativa.
Il singolo sarà inserito in un progetto più grande?
Non ho ancora deciso se far uscire un album, anche se ho abbastanza tracce per poterlo fare.
Ci racconti la sua Torino musicale e non.
Trovo che Torino sia una città quasi perfetta a livello logistico per vivere. Penso che sia così anche a livello musicale, nello specifico per il tipo di musica che faccio: le giornate grigie aiutano la scrittura più introspettiva e quelle più serene la scrittura più spensierata.