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Attualità | 22 marzo 2022, 11:32

Venerdì Fridays For Future scende in piazza: "Ora guerra in Ucraina per fossili, ma in futuro per acqua e cibo"

Flash mob sulle sponde del Po in secca: "Il fiume segna - 50% della portata media di questo periodo, mentre la Stura e la Dora addirittura - 75%"

Venerdì Fridays For Future scende in piazza: "Ora guerra in Ucraina per fossili, ma in futuro per acqua e cibo"

Sassi, erba e qualche rifiuto sparso qua e là. È un Po in secca in più punti a fare da sfondo ai Fridays For Future, che hanno scelto di organizzare una mobilitazione sulle sponde del fiume per presentare lo sciopero globale per il clima di venerdì: la consigliera di Sinistra Ecologista Sara Diena, insieme a un'altra ragazza, ha attraversato un tratto del greto praticamente asciutto per esporre poi lo striscione "Abbiamo sete di giustizia climatica"

"In futuro conflitti per risorse idriche" 

Il 25 marzo gli attivisti per l'ambiente sfileranno nel capoluogo piemontese, così come nel resto d'Italia: la partenza del corteo è fissata alle 10 in piazza XVIII Dicembre. "In un momento così complicato per l'Europa - spiega Luca Sardo - a causa della guerra in Ucraina è importante scendere in piazza: vogliamo mettere in evidenza le radici comuni tra la crisi climatica e i sempre più numerosi conflitti per le risorse fossili, che in futuro verranno fatti per quelle alimentari e idriche". "Buona parte dei milioni di euro - aggiunge - che Putin ha speso per l'operazione in Ucraina derivano da quelli che gli diamo per il gas: ogni giorno paghiamo 800 milioni euro, che non vengono versati dal Governo, ma da tutte le famiglie italiane con un aumento vertiginoso delle bollette. Da decenni noi ambientalisti abbiamo lanciato l'allarme che fondare una società su una risorsa non rinnovabile ci lega a doppio filo con paesi non democratici: questo è pericoloso per noi e le future generazioni. È necessario investire sulle rinnovabili e un modello economico diverso".

Il percorso 

Dopo il ritrovo davanti alla vecchia Porta Susa, il corteo proseguirà verso il Giardino Artiglieri di Montagna per protestare contro la distruzione dell'area verde per costruire un' Esselunga, passerà davanti al grattacielo di Intesa Sanpaolo per sfilare poi su corso Vittorio davanti all'Ufficio Scolastico Regionale. Tappa in piazza Solferino, in risposta all’esito “inutile” del Consiglio Regionale sul cambiamento climatico, per proseguire poi in via Pietro Micca e infine piazza Castello. 

"In Amazzonia attivisti rischiano la vita" 

"Lo sciopero di venerdì - spiega Valentina Bonavoglia - è per i MAPA, cioè quelle  zone che sono più colpite dall'effetto della crisi climatica: noi alle nostre spalle abbiamo il Po in secca, ma in Amazzonia gli attivisti rischiano la vita per proteggere ecosistemi fondamentali". 

Po - 50% della portata 

Lo protesta, rincara poi Stefano, "non può dimenticare l'emergenza della città: oggi è la giornata mondiale dell'acqua e la situazione è drammatica. Il Po segna - 50% della portata media di questo periodo, mentre la Stura e la Dora addirittura - 75%". "Siamo al 104° giorno di siccità: quest'estate potrebbero esserci dei razionamenti per la mancanza d'acqua. È necessario efficientare la rete idrica, così come ridurre i consumi e riconvertire le industrie più impattanti dal punto di vista ambientale: ignorarlo vuol dire mettere a repentaglio il futuro dei torinesi", conclude.

Cinzia Gatti

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