Grazie ai fondi dell'Europa nell'ex Galoppatoio Militare del Meisino arrivano i cartelli storici/illustrativi, ma per il recupero dell'intero complesso al momento non ci sono soldi: ad annunciarlo l'assessore al Verde Francesco Tresso, rispondendo ad un'interpellanza presentata dal consigliere di Torino Bellissima Pino Iannò.
Riqualificata area da 40mila mq
Siamo nella zona nord di Torino, in un'area di grande pregio ambientale inclusa nella riserva naturale del Meisino e dell’Isolone Bertolla, facente parte delle aree protette del Po torinese. L’ambito dell’ex Galoppatoio è da anni votato alla pastorizia: nel 2020 il Comune ha riqualificato oltre 40 mila mq dell'area, poi aperta al pubblico nella primavera del 2021. È stata inoltre rifatta la pista ciclabile interna all'area verde.
Segnaletica con i fondi REACT-EU
La segnaletica che illustra la storia dell'ex complesso militare è "già stata studiata - ha spiegato Tresso in Sala Rossa - come layout e verrà finanziata con i fondi comunitari con i progetti REACT EU". Per quanto riguarda il recupero degli altri edifici esistenti, la questione si annuncia lunga. Il complesso non vincolato dalla Soprintendenza e alcuni soggetti si sono fatti avanti per la riqualificazione ed uso.
Due lotti per il recupero non finanziati
Nel breve periodo non sono però previsti interventi. L'amministrazione Appendino aveva impostato un programma per il recupero dell'ex Galappatoio a lotti. "Il primo - ha spiegato Tresso - è già stato realizzato ed il parco è stato aperto al pubblico, il secondo prevede il recupero parziale della cascina a fini naturalistico/didattici, il terzo prevede un potenziamento dell'area naturalistica e delle zone umide". Quest'ultimi due, come ha spiegato però l'assessore, non sono ancora stati finanziati.