Anche in Piemonte impianti di bioenergia da fonti rinnovabili per ridurre la dipendenza dal gas russo. Un problema portato alla luce con forza dalla guerra ucraina. Nel 2021 l'Ue ha importato il 45% del gas dallo stato guidato da Vladimir Putin. Ovvero oltre 380 milioni di metri cubi (mcm) al giorno tramite gasdotto, per un totale di circa 140 miliardi di metri cubi all'anno, secondo l'Iea.
Boni (Radicali): "Politica scellerata Italia ed Europa"
"Da più di vent'anni - ha spiegato Igor Boni, presidente Radicali Italiani - denunciamo questa politica totalmente scellerata dell'Italia e dell'Europa, che si sono totalmente legate mani e piedi all'importazione di gas dalla Russia. Dobbiamo smettere di continuare ad incrementare l'import da questo stato terrorista".
Entro il 2030 almeno 70 GW di potenza da rinnovabili
In questo scenario un ruolo centrale rispetto al nuovo mix energetico lo avranno le fonti rinnovabili. La roadmap che, attraverso il PNRR, il Governo italiano ha tracciato è chiara: entro il 2030 è necessario installare almeno 70 GW di potenza da rinnovabili per avere una copertura da queste fonti del 72% per la parte elettrica. L’Italia, però, negli ultimi anni ha installato solo circa 1 GW di potenza media annua, di questo passo vedremo raggiunti gli obiettivi necessari non prima del 2100.
Draghi: "Transizione ecologica non si fermi per la guerra"
"Questa mattina - ha sottolineato il Segretario nazionale dei Radicali Italiani Massimiliano Iervolino - il premier Draghi ha detto che la transizione ecologica di questo paese non si deve fermare perché c'è la guerra, ma accelerare". "Dobbiamo evitare - ha aggiunto - di sostituire il gas russo, con quello importato dall'Angola Libia e Egitto". In questo contesto entro il 12 giugno il Ministero della Transizione Ecologica pubblicherà un decreto ministeriale che conterrà i criteri regionali per installare impianti di bioenergia rinnovabili.
Impianti a fonti rinnovabili nelle ex cave
Entro la fine dell'anno le Regioni dovranno individuare le aree idonee, tra cui ex cave e siti dismessi, all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. "È urgente - ha sottolineato Iervolino - accelerare questa trasformazione, da una parte eliminando i legacci burocratici che da sempre frenano il nostro Paese e dall’altra coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali. L’obiettivo è quello di individuare una strada comune verso l’autosufficienza energetica".