È stata un’estate vissuta alla grande, per Lorenzo Lodola, il 18enne pinerolese che è già più di una promessa nel mondo del quad, dove gareggia con un mezzo modificato, fatto apposta per lui che è paraplegico, dopo un brutto incidente in bici enduro in Svizzera nell’agosto del 2020.
A fine luglio ha partecipato alla Baja Aragón a Teruel, in Spagna: “Durante il prologo, ossia una sorta di classifica - ricorda con entusiasmo - ho trovato un buon feeling e ho concluso quarantaduesimo nell’assoluta, contando anche i piloti del mondiale, circa 80 persone e diciottesimo nella categoria open, dove a gareggiare erano circa 60 atleti”.
La strada sembrava spianata, invece un problema meccanico alla pompa di benzina non ha permesso a Lorenzo di concludere la prova speciale.
“Con il morale a terra - prosegue Lorenzo - siamo rientrati ai paddock per sistemare il guasto. La mia gara, però, è rimasta in forse fino a poche ore prima, visto che non riuscivamo a capire dove il quad si fosse guastato. Poi un’intuizione di mio padre ha risolto il problema in pochi minuti. Così la domenica è stata una giornata davvero speciale: ho dato il massimo e nonostante la penalità del sabato sono riuscito a concludere secondo nella categoria Juniores”.
Ma tra le emozioni più grandi di quella gara, Lorenzo ne ricorda anche un’altra: “L’abbraccio al traguardo con mio padre che ha gareggiato con me”.
Un ringraziamento speciale di Lorenzo va anche al cuneese Nicola Dutto, conosciuto in tutto il mondo, per essere stato il primo motociclista disabile a gareggiare con gli “altri”, i normodotati, nella mitica Dakar e in altre gare ufficiali internazionali. “Mi sono allenato spesso con lui a Beinette e mi ha aiutato a trovare la giusta grinta per gareggiare”. E anche per essere un vincente.