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Pinerolese | 01 luglio 2023, 14:35

È andata in pensione Maria Rosa Tonda, la dottoressa che faceva camminare i neonati

Ad Airasca ha curato quattro generazioni dal 1980 a oggi

Maria Rosa Tonda

Maria Rosa Tonda

Fin da piccola fingeva di farsi male per capire come curarsi e aiutare gli altri: la dottoressa Maria Rosa Tonda, medico di base di Airasca, è andata in pensione dopo quarantatré anni di servizio.

“La medicina è sempre stata la mia passione – racconta –: ricordo che a otto anni mi facevo dei segni sulle dita con le penne rosse per chiedere un cerotto ai miei genitori, non ho mai voluto fare altro che questo”. Torinese, classe 1953, non ha avuto un percorso facile: il padre non accettava la sua iscrizione al liceo, necessaria all’epoca per accedere all’università, preferendo per lei ragioneria. “Dopo una settimana di pianti, lacrime e digiuno forzato ho costretto mio padre a cedere, a condizione di non venir mai bocciata”. Nel 1972 si diploma e si iscrive a medicina, con altri milleottocento compagni: solo in sessanta raggiungono l’obiettivo sei anni dopo.

“Ho iniziato subito a lavorare in un ambulatorio psichiatrico grazie all’abilitazione specifica che possedevo, ma dopo poco più di un anno mi sono resa conto che le sofferenze di queste persone erano troppo grandi per me, mi toccavano profondamente: non potevo essere una buona psichiatra” rivela.

Nel 1980 diventa medico ad Airasca. “Allora non c’erano facoltà specialistiche, sono entrata per titoli ed esami: successivamente mi sono specializzata in medicina dello sport e, pochi anni fa, in bioetica”. Arriva in un paese cambiato radicalmente in pochi anni, con l’arrivo dello stabilimento della Riv-Skf nel 1961, l’industrializzazione del comune precedentemente agricolo e il raddoppio degli abitanti tra il ’71 e l’81. “Da un punto di vista sanitario, il più grande cambiamento che ho vissuto è stato prima del Covid, con un’intensa burocratizzazione: negli ultimi undici anni ho dovuto assumere un’impiegata, senza di lei non ce l’avrei mai fatta” aggiunge Tonda.

“Con il mio lavoro ho potuto curare quattro generazioni e stringere un rapporto profondissimo con questo paese. Come regalo a tutti i nuovi genitori facevo camminare i figli nel primo mese di vita: è un riflesso che tutti i neonati hanno ed è uno spettacolo bellissimo”. Con la pensione, la dottoressa non si è affatto fermata: “Continuo a ricevere pazienti e a curarli quando posso, e ho dato la mia disponibilità per l’ambulatorio del Sermig di Torino, di cui mio marito è volontario, dove aiutiamo chi non può permettersi visite e cure mediche. Abbiamo anche amici missionari in Tanzania e Romania, dove contiamo di recarci per portare il nostro sostegno e contributo. Infine, a novembre nascerà il mio quinto nipotino: la cura e la vicinanza alla mia famiglia è tra le motivazioni principali della decisione di abbandonare lo studio” conclude Tonda.

Rosa Mosso

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