La proprietà è della Cassa depositi e prestiti, ma su Palazzo del Lavoro le certezze finiscono qui. L'ex gioiello architettonico firmato dall'architetto Nervi, infatti, attende ancora chiarezza su cosa farà nella sua "prossima vita", tra sogni di culle per start up, spazi commerciali e servizi in generale. Ma da oggi, almeno, si può dire che qualcosa di muove.
Si inizia dal taglio del giardino
Sono infatti partite le operazioni di sfalcio dell'area circostante il Palazzo: una zona verde che ormai era diventata più una jungla che un giardino, ospitando molte specie di animali diverse che non era raro veder scorazzare tra ciuffi e rami.
Per ora, i lavori riguardano la zona interna, su via Ventimiglia. Tanta l'erba sfalciata. Per farsi un'idea di cosa c'era prima, basta guardare pochi metri più in là, dall'altra parte del vialetto che rappresenta l'ingresso principale alla struttura.
Poi arriveranno le ristrutturazioni. Si partirà dal tetto
Ma il lavoro non mancherà: gli interni, infatti, sono in condizioni quantomeno critiche. Ci sarà parecchio da fare, per rimettere tutto in uso. Tempo necessario per decidere cosa fare di una zona suggestiva e cui i torinesi sono molto appassionati, ma che da anni è ormai una ferita sanguinante e spettrale della città.
Verso la fine di agosto si dovrebbe cominciare con il tetto, per porre rimedio ai tanti incendi che in tempi recenti hanno danneggiato il Palazzo.