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Cronaca | 23 maggio 2024, 16:05

Detenuta 65enne si soffoca in cella nel carcere di Torino: si tratta del 36esimo suicidio del 2024 nei penitenziari italiani

Il sindacato Osapp: "E' inconcepibile che responsabili politici non si rendano conto del significato e delle cause che stanno provocando una vera e propria strage nelle carceri italiane"

Detenuta 65enne si soffoca in cella nel carcere di Torino

Detenuta 65enne si soffoca in cella nel carcere di Torino

Una detenuta italiana, sessantacinquenne si è tolta la vita nella prima mattinata di oggi soffocandosi con un sacchetto di plastica nella propria cella del padiglione Femminile.

Dichiara  il Segretario Generale del sindacato Osapp, Leo Beneduci. "Siamo alla trentaseiesima morte in carcere per suicidio dall’inizio del 2024 ed è inconcepibile che responsabili politici quali il ministro della giustizia Carlo Nordio ed il sottosegretario delegato Andrea Delmastro non si rendano conto del significato e delle cause che stanno provocando una vera e propria strage nelle carceri italiane e che in luogo delle frasi di circostanza dovrebbe vedere l’urgenza di interventi immediati in ordine al sovraffollamento penitenziario (16.129 detenuti in più delle capienze possibili), 7000 unità di polizia penitenziaria in meno delle effettive esigenze richieste nelle carceri, lo svilimento delle funzioni di polizia penitenziaria per quanto attiene ai compiti legati alla sicurezza degli istituti penitenziari al contrasto delle criminalità organizzate e dai compiti legati al reinserimento sociale dei reclusi laddove,  si rammenta, sono oltre seicento i poliziotti penitenziari sottoposti ad iniziative  di natura penale e oltre 200 quelli sospesi dal servizio in procedimenti che durano anni e che nella maggioranza dei casi si concludono con l’assoluzione perché i fatti non sussistono".

"Come Osapp - conclude Beneduci - dopo la manifestazione nazionale davanti al ministero della giustizia dello scorso 16 maggio su tali gravi problematiche ne stiamo organizzando di ulteriori di cui la prossima a piazza Montecitorio a dimostrazione ed a denuncia dei fallimenti dell’attuale governo come dei precedenti in tema di carceri e di polizia penitenziaria laddove i politici dimenticano sempre che la sicurezza dei cittadini dipende dalla funzionalità del carcere e che dal carcere prima o poi i detenuti escono".

“Il suicidio nel carcere di Torino di Maria Assunta, 64 anni, originaria di Caltanissetta, il 37esimo dall’inizio dell’anno e la quarta donna che si toglie la vita nella casa circondariale di Torino negli ultimi 12 mesi, è la nuova testimonianza che nonostante i ripetuti annunci da parte di esponenti del Governo e politici non si ha il coraggio di affrontare la questione del numero troppo elevato dei detenuti in attesa di giudizio che, in tanti, non reggono alla carcerazione” aggiunge Aldo Di Giacomo segretario generale del S.PP. 

"Gli ultimi suicidi di detenuti inoltre aggravano due tendenze manifestate già lo scorso anno: si abbassa l’età dei detenuti suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30) e il 40% dei decessi riguardano persone “fragili” e vulnerabili. Purtroppo – dice Di Giacomo – in tutto lo scorso anno abbiamo ascoltato solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi parlamentari ed esponenti di Governo senza passare dalle parole di commozione (in qualche caso anche sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti. Sino al punto di produrre una sorta di assuefazione e ridurre il suicidio in cella a pochi righi in pagina di cronaca locale perché non fa più notizia”.

redazione

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