Passeggiando lungo le vie di Torino, la cosa che, tra le altre, colpisce di più, è la sua ricchezza dal punto di vista architettonico.
Tra i numerosi edifici in stile Liberty che compongono la struttura della città, vi è casa Marangoni.
Sita al civico 17 di via Tiziano Vecellio all'angolo con via Nizza, essa è uno dei primi edifici la cui struttura è interamente costituita da cemento armato.
Costituita da sei piani fuori terra, essa è frutto dell'estro creativo dell'ingegnere Daniele Donghi, poi integrata nel 1904 da Lorenzo Parrocchia. La sopraelevazione risale, invece, al 1957.
I parapetti dei balconi di casa Marangoni sono costituiti da ferro battuto e presentano decori geometrici tipici dell'Art Nouveau. Tutte le finestre sono sottese da fregi fitomorfi, anch'essi comuni nello stile floreale che, proprio da essi, prende il nome.
Alla base delle finestre del primo piano, invece, vi sono volti ripresi anche a casa D'Aronco o villa Javelli, l'unico edificio torinese che reca il nome dell'architetto Raimondo D'Aronco.
Oltre al bovindo che smussa l'angolo dello stabile, una sua particolarità è costituita dai sottobalconi ad arco disseminati lungo il primo piano.
Essendo di civile abitazione, casa Marangoni può essere
ammirata solo dall'esterno, ma merita una sosta anche solo di pochi istanti per poter godere della bellezza che offre.