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Economia e lavoro | 04 ottobre 2024, 15:32

Crisi alla Denso di Poirino: 150 esuberi su 700 addetti, scattano i contratti di solidarietà. "Colpa" della 500 bev (ma non solo)

Siglato l'accordo con Fim, Fiom, Uilm e Fismic dalla durata di 12 mesi. Previste anche dimissioni volontarie incentivate

denso di Poirino

Sono 150 gli esuberi alla Denso di Poirino su 700 dipendenti

La crisi manifatturiera continua a far sentire i suoi colpi a Torino, ma anche in provincia. A conferma di un indotto automotive che soffre di riflesso le stesse difficoltà delle grandi realtà produttive. L'ultimo esempio risponde al nome della Denso di Poirino, azienda specializzata nella produzione di sistemi di condizionamento per auto.

L'azienda ha siglato in queste ore un accordo quadro con i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Fismic per contenere gli effetti della crisi che sta colpendo il settore automotive. "L’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali un drastico calo di volumi dovuto alla mancanza di ordinativi sulla 500 elettrica che impatta sui 700 lavoratori dello stabilimento di Poirino con una perdita di volumi complessivi del 35%", dicono i sindacati. Considerando l'intero comprensorio, il numero di dipendenti è superiore a 700, ma gli altri 800 non sono coinvolti da questa vicenda. E problemi derivano anche dal brusco calo di Maserati. Ma Denso lavora anche con altre committenze.

A seguito di queste difficoltà, l’azienda ha comunicato la necessità di proseguire con gli ammortizzatori sociali per tutto il 2025 e ha quantificato un esubero strutturale di 150 lavoratori sui 700 addetti complessivi. I contratti di solidarietà partiranno, presumibilmente, nel mese di novembre.

Da qui la necessità - sottoscritta dai sindacati - di un accordo quadro della durata di 12 mesi che prevede il ricorso al contratto di solidarietà e la possibilità di avviare dimissioni volontarie incentivate. “Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione complessa che sta attraversando il settore automotive – sottolineano Fim, Fiom, Uilm, Fismicin cui aziende che raramente avevano fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, si trovano ora in situazioni di forte criticità. L’obiettivo dell’accordo odierno è salvaguardare salario e occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori Denso, con la consapevolezza che l’unica via d’uscita da questo difficile momento è l’assegnazione di nuovi modelli allo stabilimento Stellantis di Mirafiori”.

"Un'altro tassello si aggiunge al puzzle della crisi del settore Automotive e dell'industria torinese in particolare - commenta Rocco Cutrí, segretario Fim Cisl Torino e Canavese -. Ancora una volta gli accordi sindacali consentono di non trovarsi di fronte a licenziamenti unilaterali ma di gestire il disagio con  ammortizzatori sociali e uscite incentivate. Il 18 ottobre saremo a Roma anche con i lavoratori della DENSO per far capire al paese intero la drammaticità che stiamo vivendo e chiedere interventi urgenti di politica industriale".

Massimiliano Sciullo

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