Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato val Pellice per la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana sulla guerra a Gaza.
Chi oggi tace di fronte a quanto sta accadendo a Gaza è complice.
Ormai si è andati ben al di là di una legittima risposta da parte di Israele nel tentativo di riportare a casa gli ostaggi in mano ad Hamas.
È sotto gli occhi di tutti quanto sta accadendo a Gaza: si tratta di un sistematico e razionale piano di distruzione: case, ospedali, fonti di energia, campi profughi, per rendere di fatto ogni luogo inabitabile. Si sta sistematicamente procedendo alla decimazione del popolo palestinese. Oltre 50 mila morti, in grande parte civili, quasi 20 mila i bambini hanno perso la vita.
Questa volontà di pulizia etnica è confermata da un fatto: impedire agli aiuti umanitari di giungere in aiuto a una popolazione che è privata del cibo, dell’acqua, dei medicinali. Ridurre alla fame un popolo è un atto di ferocia inaudita.
Per nascondere il crimine perpetuato, anche il diritto all’informazione viene negato: dal 7 ottobre ad oggi sono stati uccisi 232 giornalisti.
Netanyahu deve ringraziare Hamas (che è il suo migliore nemico-alleato) per avergli offerto l’opportunità di scatenare un’azione che diversamente sarebbe stata impensabile. Con il suo attacco criminale del 7 ottobre 2023, Hamas ha compromesso definitivamente la causa palestinese, permettendo al governo israeliano di rafforzarsi e di intensificare la guerra. Nessuno ha mai voluto davvero affrontare la questione palestinese, favorendo così la proliferazione dell’estremismo (e del suo utilizzo nato da interessi geopolitici), che si radica quando esiste solo disperazione e nessuna speranza. Ben pochi hanno creduto e lottato al fianco dei palestinesi per dare a questo martoriato popolo un suo Stato rispettando la sua dignità.
Sul governo israeliano e su quella parte della popolazione che lo appoggia cade la responsabilità di quanto sta avvenendo. Criticare la criminale azione del governo israeliano non è antisemitismo (scusa per mettere a tacere le critiche), ma semplice difesa dei valori fondamentali della dignità umana. Si critica un governo, non un popolo. Sono molti gli israeliani che sono contrari a questa guerra. È proprio Netanyahu, invece, ad aver favorito una rinascita dell’antisemitismo.
La morte e la sofferenza provocheranno un’ondata di odio che porterà a delle nefaste conseguenze per molto tempo. Chi ha visto uccidere i propri cari senza alcuna giustificazione, proverà solo rancore, odio e desiderio di rivalsa.
Spaventoso, in tutto questo tempo, è stato il silenzio dell’Europa e dei governi, tra questi il governo italiano, su quanto stava accadendo. Solo qualche flebile e insignificante parola di disapprovazione.
Il sangue di quei bambini, e di tutti i civili innocenti, macchia le mani dei benpensanti ‘democratici’ che parlano di pace, mentre chiudono gli occhi di fronte a un disastro umanitario scientificamente programmato dal governo israeliano e sostenuto, direttamente o indirettamente, dai suoi complici internazionali.