Quando condivisione e solidarietà vanno a braccetto, da quasi 300 anni. La Festa della Cisrà è stata un successo: tantissime le persone che, nel fine settimana, hanno voluto gustare la tradizionale minestra preparata dai numerosi volontari alla Casa dei Ceci. Contribuendo, così, a dare una mano concreta a chi è più in difficoltà: le offerte, infatti, sono state destinate al progetto “Un ponte per un sorriso”, raccogliendo oltre 2.400 euro per poter dare la possibilità a diversi bimbi e ragazzi di poter partecipare, ad esempio, alle attività estive promosse in città.
Ogni anno, in occasione della Pentecoste, tutta la comunità partecipa alla preparazione della Cisrà. Già a partire dal venerdì, con la pulizia e il taglio di 140 chilogrammi di patate gialle, 140 chilogrammi di ceci, 10 chilogrammi di carote, 10 chilogrammi di cipolle bionde, 8 chilogrammi di sedano, 4 chilogrammi di sale grosso, 30 chilogrammi di costine intere - oltre a una cassa di gusti - e poi ancora 10 chilogrammi di zampini di maiale, i cosiddetti “piutin”. Nella mattinata di sabato, invece, si preparano i pentoloni e ha così inizio la procedura. Poi, con un pizzico di pazienza, tutti ad attendere un’intera notte per la cottura nell’antico forno comunale all’interno della “Casa dei Ceci”.
Una storia che comincia nel 1728 dal lascito di Giuseppe Allemano, un mercante di Viù, ma residente a Lanzo, che volle che i poveri del paese potessero sfamarsi. Per questo lasciò, all’interno del proprio testamento, una rendita annuale di un capitale di duemila lire affinché si formasse una confraternita “per l’accompra et distributione di tanti ceci conditi alli poveri”. Un appuntamento che si ripete ininterrottamente da quasi tre secoli, con tantissimi lanzesi e non solo che per tutto il pomeriggio di sabato hanno raggiunto a piedi via Cottolengo, lungo le «Coste», accompagnati dai volontari del Comitato Ponte del Diavolo per assistere alla preparazione e alla cottura della minestra in quella che è stata ribattezzata «La lunga notte della Cisrà». Una serata accompagnata dallo splendido concerto “Musiche da Film” con la partecipazione del coro New Alveo Choir di Ceretta e del coro norvegese Rygjaljom nella suggestiva cornice di piazza Gallenga.
Un momento reso magico grazie alle volontarie e ai volontari che collaborano ogni anno, dedicando tempo e passione, per continuare a portare avanti uno degli appuntamenti più cari ai lanzesi. Al mattino della domenica la città è tornata ad animarsi: dopo la benedizione, al termine della Santa Messa, la Cisrà è stata distribuita a tutti i presenti e poi servita a tavola in piazza Albert. Durante la mattinata, sono proseguite le visite guidate alla scoperta di Lanzo, questa volta anche con gli studenti dell’istituto superiore Federico Albert oltre ai volontari del Comitato Ponte del Diavolo. Sotto l’Ala Mercatale di piazza Allisio, invece, per tutto il giorno c’è stata la possibilità di portare, prendere, regalare e scambiare piante, semi e talee grazie all’impegno delle associazioni Adipa e Ata, mentre alla sera sono state le ragazze della Drangonfly ad emozionare il pubblico con «La Sirenetta», lo spettacolo di danza moderna ospitato al LanzoIncontra di piazza Rolle.
Soddisfatti il sindaco Fabrizio Vottero e il vicesindaco Fabrizio Casassa: «Grazie a chi, anche quest’anno, ci ha aiutato a fare del bene. Perché questa festa, da quasi tre secoli è frutto di lavoro, collaborazione e condivisione. Insieme, con lo spirito originario della nostra Cisrà».