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Attualità | 13 giugno 2025, 16:21

Al Circolo Sociale di Pinerolo si parla di mafia, giustizia e disarmo

Domani l’appuntamento organizzato dal Movimento delle Agende Rosse

L’ex ministro Paolo Ferrero

L’ex ministro Paolo Ferrero

Un’iniziativa per riflettere su situazioni critiche in Italia, e non solo. I processi antimafia, quello per le vittime del Ponte Morandi e la questione del disarmo sono le questioni centrali che verranno affrontate.

“Non sarà facile per me unire queste quattro voci critiche, ma a me le sfide piacciono”, ammette Fabrizio Schiavo, referente per il Pinerolese e le Valli del Movimento delle Agende Rosse, parlando dei quattro relatori invitati all’iniziativa di cui sarà moderatore. Saranno infatti presenti Daniele Piervincenzi, giornalista d’inchiesta che nel 2017 è stato vittima insieme al suo operatore di un’aggressione durante un servizio a Ostia per la trasmissione ‘Nemo’, Stefano Baudino, giornalista e scrittore antimafia, Paolo Ferrero, ex ministro e direttore della rivista ‘Su la testa’, ed Egle Possetti, presidente del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi.

“Con Piervicenzi si spazierà a 360 gradi, si tratterà di mafia, della sua vicenda con gli Spada a Ostia e anche dell’Ucraina, dove è stato impegnato. Con Baudino si aggiornerà il pubblico sulla trattativa, sui processi antimafia e sulle Agende Rosse. Con Possetti parleremo del Ponte Morandi e degli aggiornamenti dei processi, mentre con Ferrero affronteremo la questione disarmo e come evitare di spendere gli 800 miliardi previsti dal piano per la difesa europea”, aggiunge Schiavo.

L’incontro, aperto a tutti e gratuito, si terrà domani, sabato 14 giugno, alle 17 al Salone del Circolo Sociale in via del Duomo 1 a Pinerolo.

È stato organizzato dal Movimento Agende Rosse, che su scala nazionale comprende cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992. Il nome del gruppo si rifà all’agenda rossa dove Paolo Borsellino aveva riportato parte dei contenuti dei suoi colloqui investigativi nei mesi prima della sua morte e che dopo l’esplosione non è mai stata ritrovata.

Sabina Comba

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