“Non c’è più sicurezza né per gli operatori né per i detenuti: il carcere Lorusso e Cutugno è diventato un vero e proprio colabrodo fuori controllo” Lo denuncia il Segretario Generale dell’Osapp, Leo Beneduci, commentando l’ennesimo grave episodio verificatosi nelle scorse ore.
Durante il turno pomeridiano di sabato 28 giugno presso la 7ª sezione del Pad. A, un detenuto di origine nigeriana ha dato in escandescenza, in preda a una violenta crisi distruttiva. Ha tentato di colpire il personale, divelto la porta del bagno, distrutto la telecamera della cella e la finestra blindata, lanciando calcinacci contro gli agenti.
Un’agente intervenuto nel contenimento è rimasto ferito ed è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, è dimesso con una prognosi di cinque giorni.
Solo il tempestivo intervento congiunto degli agenti, del medico e dell’infermiere ha evitato conseguenze peggiori.
“Con questo episodio - prosegue Beneduci -, siamo già a venti aggressioni dall’inizio dell’anno e a ventinove agenti feriti. La situazione è ormai fuori controllo. Le carceri italiane, in particolare quelle piemontesi, sono allo sbando. La politica ha perso ogni contatto con la realtà e la Polizia Penitenziaria da tempo non ha più alle spalle, semmai l'abbia mai avuta in passato, una Amministrazione in grado di comprendere e di arginare i complessi fenomeni del carcere, tra cui: la crescente tossicodipendenza interna, lo strapotere delle fasce criminali di maggiore rischio e le continue aggressioni al personale".
“La misura quindi è più che colma - conclude il Segretario Generale dell’Osapp -. purtroppo per Torino come per le altre carceri mancano del tutto i riferimenti istituzionali e politici a cui chiedere aiuto su quello di cui ci sarebbe bisogno come un'organico di Polizia Penitenziaria ed una organizzazione interna adeguati alla rilevanza delle attuali emergenze, una reale tutela del personale soprattutto se a diretto contatto operativo con la popolazione detenuta e investimenti adeguati per alloggi e benessere lavorativo, soprattutto se si considera che gli appartenenti al Corpo sono oramai stanchi delle chiacchiere vane e degli slogan elettorali nonché delle promesse non mantenute. Soprattutto non si dimentichi che la sicurezza dei cittadini ha uno dei principali fondamenti nella sicurezza delle carceri che oramai non c'è più".