In un caso è stata uccisa una femmina di cinghiale, nonostante il divieto di caccia. Nell’altro, invece, sonno stati trovati lacci a ‘strozzo’ e gabbie trappole per catturare piccoli selvatici. Gli episodi sono accaduti nel Pinerolese e hanno portato alla denuncia di due bracconieri, con una multa che può arrivare fino a 1.549 euro.
Nel corso dei primi mesi dell’anno, il nucleo forestale dei carabinieri di Pinerolo, con la polizia locale della Città metropolitana e le guardie venatorie della Lac, ha intensificato i controlli sulla tutela dell’ambiente e della fauna selvatica.
Nei due casi di bracconaggio contestati, la femmina di cinghiale era stata uccisa con arma e munizioni non consentite, a gennaio a Cumiana. Mentre per catturare i piccoli selvatici, a giugno, a Osasco, sono stati usati strumenti vietati dalla legge nazionale e dalle convenzioni internazionali, perché arrecano gravi sofferenze all’animale, prima della morte, e al loro interno possono cadere anche specie protette.