Non è solo il traffico a mettere alla prova i mezzi durante le vacanze. Le alte temperature estive sono tra le principali cause di guasti e malfunzionamenti, soprattutto per i veicoli non sottoposti a controlli periodici.
“Il caldo intenso può compromettere l'efficienza di componenti fondamentali, - commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - innescando veri e propri "collassi meccanici" che, nella migliore delle ipotesi, si traducono in una sosta forzata sotto il sole cocente”. Secondo ACI Global, il numero verde 803.116 è attivo 24 h su 24, 365 giorni l’anno, ma con alte temperature e percorrenze più intense in estate, le richieste di soccorso stradale aumentano notevolmente – e spesso comportano costi superiori ai 100 € per gli automobilisti non soci.
Motore, gomme, cinghie: cosa rischia di più
Un controllo preventivo può evitare la metà dei guasti. Il primo elemento sotto stress è il sistema di raffreddamento del motore: se non è in perfette condizioni, può andare in crisi con il rischio di surriscaldamento e danni gravi. Le batterie, già provate dall’inverno, soffrono anche il caldo: temperature elevate accelerano l’evaporazione dei liquidi interni e ne riducono la durata. I pneumatici, poi, si dilatano con il calore, aumentando il rischio di scoppio soprattutto se sono già usurati o gonfiati in modo errato. Anche gli oli e i lubrificanti possono perdere viscosità con il calore e ridurre la loro capacità di protezione dei componenti meccanici, mentre le cinghie e i tubi in gomma diventano più fragili, rischiando rotture improvvise.
Si stima che circa 36 milioni di italiani si metteranno in viaggio tra giugno e settembre, con il 90% che sceglierà destinazioni nel nostro Paese. Sulle autostrade italiane transiteranno oltre 15 milioni di veicoli, molti dei quali percorreranno centinaia di chilometri, spesso con carichi pesanti e sotto temperature elevate.
“Fare un check-up dell’auto prima delle vacanze – avvertono gli autoriparatori di Confartigianato Torino – non è solo una buona abitudine: è un gesto di responsabilità verso se stessi, i propri cari e gli altri automobilisti”.
I dati dell’autoriparazione
Nonostante le incertezze che attraversano il mercato automobilistico — con un calo della produzione del -23,9% in Italia nel primo trimestre del 2025 e vendite ancora instabili — il comparto dell’autoriparazione mostra segni di grande vitalità.
Nel 2024 il fatturato dell’autoriparazione in Italia è cresciuto del +7,5% su base annua, superando sia la media europea (+5,8%) che quella dei principali partner: Spagna (+6,4%), Germania (+5,0%), Francia (+4,0%).
Il settore si conferma come uno dei più dinamici tra i servizi a maggiore vocazione artigiana. Un dinamismo reale, non solo nominale: nei primi quattro mesi del 2025, i prezzi al consumo dei servizi di autoriparazione in Italia sono aumentati del solo +2,7%, ben al di sotto della media UE (+4,2%) e dei principali Paesi europei.
Sul trend del settore dell’autoriparazione (+1,5% nel primo trimestre 2025) influiscono diversi fattori, tra cui un parco auto molto vasto e datato in Italia, le difficoltà nella vendita di nuove vetture, una transizione elettrica ancora troppo lenta.
L'appello di Confartigianato Torino
In Piemonte il settore conta circa 8mila attività. Di queste ben il 79,5% sono realtà artigiane. “Il settore autoriparazione è pronto – conclude De Santis – ma è fondamentale che gli automobilisti si organizzino per tempo: il rischio è di trovarsi in fila davanti alle officine all’ultimo minuto, o peggio, in panne sul ciglio dell’autostrada”.
Pneumatici, freni, olio, batteria, climatizzazione, tergicristalli, luci: sono solo alcune delle voci da controllare prima di affrontare un lungo viaggio. Una manutenzione preventiva è il miglior modo per godersi la vacanza senza brutte sorprese.