Il calcio piemontese piange la scomparsa di Michele Del Vecchio, classe 1954, originario di Altamura ma braidese d’adozione, spentosi dopo aver convissuto con una grave malattia. Figura di riferimento per generazioni di calciatori e tecnici, ha lasciato un segno profondo dentro e fuori dal campo.
Dopo un passato da calciatore, Del Vecchio aveva intrapreso la carriera da tecnico professionista, guidando tra le altre Settimo, Novese, Pinerolo, Bra, Saluzzo, Sommariva Perno, Casale e Acqui. Per anni ha ricoperto anche il ruolo di selezionatore della Rappresentativa Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta, accompagnando giovani promesse nel loro percorso sportivo, ed essendo protagonista di una delle pagine più belle del calcio dilettantistico piemontese conquistando nel 2003 la Uefa Regions’ Cup.
Accanto all’attività in panchina, Del Vecchio è stato anche presidente provinciale di Cuneo dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio (Aiac), punto di riferimento e voce autorevole per il movimento tecnico locale. Negli ultimi tempi aveva guidato il Tre Valli in Prima categoria, senza smettere di investire energie e passione nello sport.
La sua sensibilità lo aveva portato inoltre a collaborare con il Torino FD, onlus riconosciuta ufficialmente dal Torino F.C., che permette a persone con disabilità fisiche, sensoriali e relazionali di praticare il calcio con la maglia granata. Una scelta che riflette la sua idea di sport come strumento di inclusione e comunità.
Sulla pagina della Figc dedicata al calcio paralimpico e sperimentale del Piemonte e Valle D'Aosta emerge un ritratto ricco di sfumature: "A dispetto dell'aspetto un po' burbero - racconta Vincenzo Pavone, direttore sportivo ed executive manager del Torino FD - era una persona di un'umanità straordinaria. Tutti i nostri calciatori gli volevano un sacco di bene: ora cercheremo di dar loro la bruttissima notizia con tutte le cautele possibili. Michele era anche molto umile e disponibile, da sempre dedicava parte del suo tempo all'impegno sociale".
Del Vecchio era entrato a far parte del Torino FD da cinque anni: "Si conosceva - ricorda Pavone - con il nostro presidente, Claudio Girardi. Una mattina si sono incontrati in banca: Claudio gli ha detto che stavamo cercando un allenatore e lui si è proposto, con il massimo della semplicità. Quando l'ho saputo, quasi non ci credevo. Michele mancherà tantissimo a tutti noi".
I presidenti Gabriele Gravina (FIGC) e Franco Carraro (DCPS), Marco Brunelli (segretario generale FIGC) e Giovanni Sacripante (responsabile nazionale DCPS) che hanno espresso le più sentite condoglianze per la scomparsa di Del Vecchio alla famiglia, al suo club e a tutti coloro che gli erano vicini.
Molto commosso il ricordo del delegato LND della Provincia di Cuneo, Giuseppe Chiavassa, che con Del Vecchio ha condiviso un lungo percorso umano e sportivo: “Con Michele mi legava un’amicizia quarantennale, nata quando era ancora giocatore. Era un amico vero. Ho avuto l’onore di essergli vicino anche nell’anno in cui conquistò la cosiddetta 'Champions League dei Dilettanti in Europa'. Negli anni si è dedicato non solo alle tante squadre che ha allenato, ma anche al sociale. Aveva un carattere duro, a volte poteva sembrare burbero, ma era un burbero dal cuore enorme. Lo piange tutta la federazione, non solo a livello provinciale ma nazionale, ed è ricordato con affetto da giocatori e allenatori. Per me resta non solo un grande uomo di sport, ma soprattutto un grande amico di vita”.
Alla notizia della scomparsa sono arrivati tantissimi messaggi di cordoglio. Tra questi anche quello dell’Albese 1917, che ha scritto: “Ci uniamo al dolore per la scomparsa di Mister Michele Del Vecchio, figura di grande valore umano e sportivo, che ha lasciato un segno indelebile nel calcio piemontese e valdostano. Ai suoi cari, alla famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il campo e la passione per questo sport, va il nostro più sentito cordoglio. Ciao Mister, grazie per tutto quello che hai dato al calcio”.