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Attualità | 22 settembre 2025, 16:48

Quasi il 10% di api selvatiche è a rischio estinzione: da Torino il progetto per salvare e studiare gli insetti impollinatori [VIDEO]

L'Università di Torino, con quella di Zagabria, saranno i responsabili scientifici del monitoraggio degli otto zoo coinvolti. In campo Zoom e altri sette zoo europei

Foto di Dmitry Grigoriev - tramite Unsplash

Foto di Dmitry Grigoriev - tramite Unsplash

Zoom Torino e altri sette zoo europei scendono in campo a fianco degli insetti impollinatori. Il loro declino rischia di compromettere l’equilibrio degli ecosistemi naturali e la produzione agricola europea, che da essi dipende per l’84% delle colture. L’ultimo studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente classifica come minacciato di estinzione il 9% delle api selvatiche, il 40% delle specie di sirfidi e registra una situazione critica per le 480 specie di farfalle. Piccoli animali, che garantiscono biodiversità e cibo, oggi messi in pericolo dalla perdita di habitat, uso massiccio di pesticidi, cambiamento climatico e diffusione delle specie invasive.

L'intervento su 926 ettari

Per questo è partito ufficialmente il progetto co-finanziato dall'Unione Europea di otto zoo europei - dalla Romania alla Svezia - con l'Università di Torino, l'Università di Zagabria, la Fondazione Zoom e Smart Revolution. Zoo LIFE Pollinators 2025–2029 punta a intervenire sui 926 ettari complessivi degli zoo coinvolti - Zoom Torino, Zagreb Zoo (Croazia), Copenhagen Zoo (Danimarca), Debrecen Zoo (Ungheria), Brașov Zoo (Romania), Oasis Wildlife Fuerteventura (Spagna), Nordens Ark (Svezia), Slottsskogen Zoo (Svezia) - con la messa a dimora di alberi, arbusti ed erbacee utili agli impollinatori. Poi, la creazione di hub specializzati per la riproduzione degli impollinatori, lo sviluppo di metodologie condivise per il loro monitoraggio e programmi di citizen science rivolti a scuole e comunità locali. I dati scientifici e gli strumenti messi a punto saranno resi disponibili alla comunità scientifica internazionale in varie piattaforme open source, insieme a un repertorio di best practices per tutte le specie studiate.

 

“È la prima volta in cui un parco zoologico italiano guida un progetto europeo LIFE, e questo ci rende molto orgogliosi. Avremo l’opportunità di coordinare un ampio network di zoo, assumendo un ruolo centrale nell’inversione della tendenza al declino della biodiversità ha dichiarato Umberto Maccario, CEO del Bioparco Zoom Torino - Con Zoo LIFE Pollinators avvieremo una collaborazione internazionale che unirà ricerca scientifica, educazione e azioni concrete sul campo. Nostro compito sarà anche quello di indirizzare le attività di comunicazione e divulgazione, fondamentali per coinvolgere cittadini, scuole e istituzioni. L’obiettivo è trasformare i milioni di visitatori degli zoo in ambasciatori della biodiversità”.

“Lo Zoo di Copenaghen si occuperà di offrire agli zoo le competenze professionali specifiche, sia nel monitoraggio degli impollinatori sia nell’allevamento di specie selezionate di farfalle, sirfidi e api selvatiche - ha spiegato Signe Ellegaard, zoologa del parco zoologico danese - “Il nostro ruolo è sviluppare un sistema di monitoraggio, creare linee guida per l’allestimento di piccoli centri di allevamento a scopo educativo e stabilire protocolli avanzati per la riproduzione di specie selezionate di impollinatori".

Lo studio tra Torino e Zagabria

Sulla base di queste fondamenta, Nordens Ark guiderà le iniziative di restauro e quelle specifiche per gli impollinatori, garantendo che le conoscenze si traducano in azioni concrete sul territorio. "Assisteremo nella pianificazione delle attività di restauro per ciascun partner - ha commentato Karin Amsten, Research Coordinator di Nordens Ark – Questa esperienza permetterà ai partner di pianificare ed eseguire attività di restauro efficaci per gli impollinatori, assicurando benefici duraturi per specie e habitat".

L’Università di Torino, con quella di Zagabria sarà responsabile della componente scientifica del progetto. "I Dipartimenti di Scienze della vita e biologia dei sistemi, e di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari definiranno le misure agronomiche per il ripristino e la gestione della flora, monitorando al contempo gli effetti su api, farfalle e sirfidi – ha spiegato Simona Bonelli, Professore Associato di Zoologia presso l’Università di Torino – Questo lavoro supporta il co-design e la formazione del personale degli zoo, con il coinvolgimento diretto delle strutture nello stesso monitoraggio: un punto di forza che accresce consapevolezza e competenze. Il nostro contributo innovativo è spostare l’attenzione dalla fauna esotica alle specie autoctone, valorizzando la continuità e la forza comunicativa degli zoo. Parallelamente avvieremo progetti educativi e attività di allevamento di impollinatori, oltre a linee guida, piani di sostenibilità e strategie di replicabilità per estendere il modello ad altre istituzioni europee".

“Noi guideremo il programma educativo e di citizen science - ha concluso Tomislav Krizmanić, educatore dello Zoo di Zagabria - con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la conoscenza tra i visitatori e le comunità locali sulla necessità di tutelare gli impollinatori. Svilupperemo un database di iniziative che costituirà la struttura di un’ampia gamma di attività: dall’educazione ambientale e i programmi di citizen science per scuole e insegnanti, agli eventi internazionali, azioni di guerrilla gardening fino agli strumenti digitali di partecipazione”.

Francesco Capuano

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