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Economia e lavoro | 23 settembre 2025, 15:05

RECALL, l’app che trasforma la sicurezza personale in un progetto sociale

La cronaca degli ultimi mesi ha riportato con forza al centro il tema della sicurezza nelle città italiane, e non solo. L’aggressione subita da una ragazza alla stazione ferroviaria alle porte di Milano (San Zenone al Lambro) o la ragazza ucraina uccisa in metropolitana in North Carolina e purtroppo tanti altri episodi simili hanno acceso un dibattito che va oltre il singolo fatto: la percezione di vulnerabilità è ormai diffusa, trasversale, e coinvolge donne, ragazzi, anziani e lavoratori che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici o percorrono strade poco frequentate. La paura condiziona i comportamenti, limita la libertà personale e induce sempre più persone a cambiare abitudini pur di ridurre il rischio di trovarsi in situazioni pericolose.

Alle statistiche ufficiali si aggiunge un fenomeno sociale che non può essere ignorato: spesso i testimoni scelgono di non intervenire davanti a un’aggressione per timore di diventare a loro volta bersaglio. Un atteggiamento che riflette un assopimento delle coscienze e che mina il senso stesso di comunità.

Per provare a dare una risposta concreta a questa esigenza è stata sviluppata Recall, l’applicazione concepita come uno strumento immediato di protezione personale. Non un semplice servizio tecnologico, ma un sistema di sicurezza che accompagna gli utenti nella vita quotidiana, pronto ad attivarsi in caso di necessità.

La sua struttura è pensata per essere intuitiva e per adattarsi al differente grado di rischio delle differenti situazioni

Con la modalità “Stammi Vicino”, infatti, l’utente può segnalare la propria posizione in tempo reale a una rete di contatti fidati, fino a cinque “Recaller”, i cosiddetti angeli custodi scelti tra amici o familiari. In caso di pericolo effettivo, invece, entra in funzione la modalità “Aiutami” e il telefono diventa una scatola nera, capace di registrare audio in blocchi crittografati di cinque secondi, caricati automaticamente nel cloud e inviati ai contatti selezionati. Registrazioni che, oltre a documentare l’accaduto, possono essere utilizzate anche in sede giudiziaria.

Recall è nata dall’idea che ognuno di noi debba sentirsi al sicuro nella vita di tutti i giorni, non solo in situazioni estreme. La tecnologia diventa uno strumento sociale, permette di reagire, di non sentirsi soli e di trasformare la paura in consapevolezza”, ha dichiarato Giorgio Urlo, Presidente di Recall. “Crediamo che proteggere le persone significhi dare un contributo concreto al benessere collettivo e che uno strumento tecnologico come Recall possa diventare strumento culturale, aiutando a risvegliare la coscienza sociale e la responsabilità di ognuno di noi ad aiutare il prossimo, partendo dalle persone a noi più vicine e più care”

Il progetto si rivolge non solo ai privati ma anche al mondo aziendale. Recall, infatti, si integra nelle politiche di welfare e nelle strategie ESG come benefit a disposizione dei dipendenti. Offrirla ai propri collaboratori significa inviare un messaggio chiaro, ovvero che la sicurezza delle persone conta tanto quanto la produttività. Le ricerche dimostrano che le aziende che investono in sicurezza e benessere vedono aumentare la fidelizzazione, la reputazione e l’attrattività nei confronti dei talenti.

L’impatto di Recall si misura anche sul piano reputazionale, adottarla significa posizionarsi come realtà che non si limita a garantire benefit tradizionali, ma si prende cura delle persone in modo concreto. In questo senso Recall non è solo un’app, ma un progetto che parla di inclusione, prevenzione e cultura della sicurezza”, ha spiegato Mara Cappelletti, partner e membro del board.

Disponibile e scaricabile sulla maggiori piattaforme, Recall è accessibile a tutti ed è arricchita da percorsi formativi dedicati alla sicurezza personale, workshop di difesa e programmi di diversity & inclusion. L’app non si limita a gestire l’emergenza ma promuove un approccio culturale fondato sulla prevenzione, sulla fiducia reciproca e sulla consapevolezza dei propri diritti.

Il valore aggiunto del progetto è la capacità di unire tecnologia e responsabilità sociale. La collaborazione con associazioni come UNAVI (Unione Nazionale Vittime) ne è la prova e attraverso il supporto legale e psicologico offerto alle vittime di violenze, Recall si conferma alleato non solo individuale ma anche collettivo.

Ogni anno in Italia migliaia di persone subiscono molestie, violenze o episodi di stalking. A fronte di questo, Recall rappresenta un passo avanti verso un modello di sicurezza accessibile, discreto e affidabile. Vuole restituire libertà di movimento e soprattutto dare fiducia a chi troppo spesso rinuncia a vivere pienamente per paura.

Recall è già disponibile su www.recallme.it

C.S.

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