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Politica | 14 ottobre 2025, 18:58

Nuovo Piano Regolatore, Lo Russo: "Base per sviluppo di tutti i torinesi"

Il documento sarà approvato a metà dicembre dalla Giunta, per arrivare in Sala Rossa nel 2026

Nuovo Piano generale, Lo Russo: "Base per sviluppo di tutti i torinesi"

Nuovo Piano generale, Lo Russo: "Base per sviluppo di tutti i torinesi"

"Il nuovo Piano regolatore generale permetterà regole più chiare, migliore qualità urbana, case accessibili, spazi pubblici curati e sarà la base per lo sviluppo di tutti i cittadini". Così il sindaco Stefano Lo Russo ha presentato all'Escp Business School il documento destinato a cambiare il volto della città.

Gli ospiti

In prima fila l'urbanista e responsabile della Fondazione Bloomberg Amanda Burden, gli assessori, i consiglieri comunali, l'ex sindaco Valentino Castellani, il Cardinale Roberto Repole e l'assessore regionale Marco Gallo. Il vecchio Pgr - che risale a 30 anni fa (1995) e fu opera di Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi - "ha esaurito la sua funzione", come ha chiarito l'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni.

Le tappe 

Il progetto preliminare del nuovo Piano sarà pronto per essere approvata dalla giunta a metà dicembre per poi approdare, all’inizio del 2026, all'esame e voto del Consiglio Comunale. Una road map tracciata durante l’incontro “Il nuovo piano regolatore. Disegnare oggi la Torino del futuro”, dove sono state spiegate anche le linee guida. 

Lo Russo: "Mappa per guidare"

Il nuovo Piano Regolatore – ha commentato il sindaco Stefano Lo Russo - vuole essere una mappa per guidare, per portare servizi di qualità vicino alle persone, trasformare anche i rifiuti in risorse e rendere Torino più resiliente al cambiamento climatico". 

"Un patto - ha aggiunto - per il futuro di Torino: un impegno condiviso tra cittadini, istituzioni e imprese per costruire una città più innovativa, sostenibile e inclusiva".

"Torino può accettare sfida del cambiamento"

A salire sul palco, dopo il primo cittadino, l'assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni. “Torino - ha sottolineato  - può accettare la sfida del cambiamento senza smarrire la propria identità. Il Piano mette al centro i quartieri, riconoscendoli come luoghi di prossimità dove si intrecciano servizi, comunità e opportunità".

La base di partenza del lavoro è stato il punto di vista dei cittadini con la campagna di ascolto “Voci di quartiere” che, negli ultimi tre anni, ha coinvolto oltre 10mila persone e 320 diverse organizzazioni in momenti di discussione sul territorio nei 34 quartieri della città.

Cinzia Gatti

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