Si è svolto oggi al Grattacielo Piemonte il tavolo convocato dal vicepresidente della Regione Piemonte e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, con le rappresentanze sindacali e le Rsu di Iveco, per affrontare gli sviluppi futuri in seguito all’acquisizione da parte del gruppo Tata.
«Abbiamo ascoltato con grande attenzione le istanze dei lavoratori e dei loro rappresentanti — dichiara Chiorino — e ribadito che la Regione Piemonte sarà in prima linea, al fianco dei lavoratori e delle famiglie, per garantire la piena tutela occupazionale. Iveco non è soltanto un marchio storico, ma un pilastro industriale e identitario del nostro territorio, che occupa direttamente oltre 6.000 persone e sostiene un indotto fondamentale per l’economia piemontese».
Il vicepresidente ha sottolineato come la priorità assoluta sia quella di assicurare continuità produttiva e occupazionale, lavorando in sinergia con il Governo e con tutti i soggetti coinvolti.
«È significativo che il Governo abbia già incontrato l’azienda e come Regione abbiamo tempestivamente convocato le parti sociali: si tratta di un segnale concreto di attenzione e responsabilità verso una realtà che rappresenta non solo la storia, ma anche il futuro industriale del nostro territorio e della nostra Nazione» — conclude Chiorino — «Da parte della Regione ci sarà un impegno infaticabile e costante: tutelare ogni posto di lavoro e accompagnare il Piemonte in un percorso di certezza e stabilità per imprese e lavoratori».
All'esterno del grattacielo presenti anche con le bandiere alcuni esponenti della Fiom Gcil Torino. A proposito di sindacati, la Fismic Confsal, presente con la propria delegazione, ha ribadito la necessità di tutelare il futuro occupazionale e produttivo dello stabilimento torinese e dell’intera filiera, chiedendo un impegno concreto delle istituzioni regionali e nazionali per garantire continuità e prospettive industriali solide. A margine dell’incontro, Rocco Magnasco, coordinatore Iveco e componente della segreteria territoriale Fismic Confsal, ha dichiarato: “L’incontro di oggi con la Regione Piemonte segna un passaggio importante: abbiamo condiviso la necessità di un’azione comune per difendere il futuro industriale e occupazionale di Iveco e dell’intera filiera.
Serve una politica industriale nazionale che non deleghi il destino dei nostri stabilimenti alle sole dinamiche di mercato o alle strategie dei gruppi internazionali. Nessun gruppo, da Exor a Tata Motors, rappresenta di per sé una garanzia per l’Italia se non siamo noi – insieme alle istituzioni e al Governo – a costruirle quelle garanzie, agevolando chi investe ma anche vincolando chi del lavoro italiano ha fatto la propria forza.
Pesa la transizione ecologica, che non può essere subita ma va governata. Per questo chiediamo che, al tavolo aperto presso il MIMIT, si faccia un solo fronte comume nel sostenere un cambio di rotta verso la neutralità tecnologica: la sostenibilità deve andare di pari passo con la tutela delle competenze, della produzione e dell’occupazione nel nostro Paese. Il Piemonte e l’Italia non possono limitarsi a osservare: devono tornare a orientare le scelte industriali e a difendere con forza il valore del lavoro e della manifattura nazionale”.
Per la Ugl metalmeccanici, il segretario torinese Ciro Marino, congiuntamente a Giovanna Russo con delega Iveco, ribadiscono che la salvaguardia della filiera produttiva deve essere attenzionata e garantita e che si faccia tutto il possibile affinché questa parte manifattura sia tutelata, evidenziando che il gruppo in Italia conta circa 14000 dipendenti di cui solo 6500 qui a Torino. "Nell’accordo si evidenziano quelli non finanziari che comprendono Dipendenti, Governance e organizzazione, legati alla non chiusura di stabilimenti ma il tutto garantiti con un termine di 2 anni dalla offerta, ma dopo?".

















