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Politica | 03 novembre 2025, 10:57

Potere al Popolo dice no alla chiusura del poliambulatorio di via Le Chiuse

"Una gravissima perdita per il quartiere San Donato: così si assesta un altro colpo alla sanità territoriale"

Potere al Popolo dice no alla chiusura del poliambulatorio di via Le Chiuse

Potere al Popolo dice no alla chiusura del poliambulatorio di via Le Chiuse

Da oggi, 3 novembre 2025, il Poliambulatorio di via Pacchiotti accoglie anche i servizi sanitari che prima erano offerti in via Le Chiuse, quartiere San Donato. Il Poliambulatorio di via Le Chiuse verrà dunque dismesso. 

Secondo Potere al Popolo Torino e Casa del Popolo Estella, spazio sociale di zona San Donato, questa chiusura è un fatto grave, che lascerà i quasi 50.000 abitanti del quartiere San Donato e limitrofi, molti dei quali anziani, più poveri di servizi essenziali legati alla loro salute. "È per questo che oggi, in concomitanza con l’apertura del Poliambulatorio in via Pacchiotti, insieme a cittadini e cittadine della circoscrizione 4, abbiamo organizzano un presidio di protesta e informazione alla cittadinanza contro la chiusura del Poliambulatorio di via Le Chiuse e l’accorpamento a via Pacchiotti", viene annunciato in una nota.

Il movimento politico ha già partecipato alla raccolta firme cittadina che si batte per evitare la chiusura del Poliambulatorio. È stata presentata una petizione ora al vaglio della Regione, per cui si attendono risposte. "Ma nell’attesa a perdere è chi abita i quartieri di San Donato e Parella. Questa chiusura si poteva evitare utilizzando lo stanziamento dei fondi PNRR deliberato nel 2022, quando la maggioranza in Regione era guidata dal centrodestra. All’opposizione c’era il centrosinistra, PD e membri dell’attuale AVS, che allora, evidentemente, non si sono mossi - attacca Potere al Popolo - Oggi, gli stessi si adoperano per mostrarsi contrari alla chiusura del Poliambulatorio di via Le Chiuse, ma il lavoro per evitare questa chiusura doveva essere fatto prima".

"L’interesse sembra essere solo quello di sfruttare il malcontento per fare campagna elettorale. Potere al Popolo ribadisce che difendere la sanità pubblica non è una questione da campagna elettorale: è una battaglia cruciale per tutti e tutte, è la tutela delle categorie più vulnerabili, è ricordarci che non tutto si può sottoporre alle logiche del liberalismo e del profitto, che la sanità deve essere una priorità delle agende politiche, sempre. Come al solito, i soldi ci sono, ma si è deciso di investirli altrove: se gli ambulatori di quartiere, come via Le Chiuse o anche via del Ridotto (a cui sembra essere assegnato un destino molto simile) vengono chiusi per risparmiare, i costosissimi progetti speculativi a grande partecipazione privata, come l’ospedale alla Pellerina o il Parco della Salute, non incontrano mai ostacoli", viene fatto notare.

"L’appuntamento di questa mattina è per ribadire che non si può fare economia sulla salute e che la sanità deve essere territoriale, pubblica, laica e accessibile. Potere al Popolo chiede di riaprire il Poliambulatorio di via Le Chiuse e di rafforzare i servizi sanitari in tutti i quartieri", conclude la nota.

Venerdì scorso si è svolto l’incontro tra le organizzazioni sindacali, il Direttore Generale dell’Asl Città di Torino Dottor Picco e il Direttore di distretto Dottor Romano, in merito alla chiusura e conseguente trasferimento dei prelievi dell’Ambulatorio di via del Ridotto presso la Casa di Comunità di Via Cigna, non appena quest’ultima sarà operativa. I residenti del borgo si sono mobilitati attraverso una raccolta firme che ha raggiunto piu' di 2.000 sottoscrizioni, ritenendo inique rispetto alle esigenze di una popolazione peraltro anziana, le alternative indicate nelle case della comunità ex Einaudi ed ex Marco Antonetto.

Di fronte alla protesta dei cittadini e delle cittadine della circoscrizione, l’Asl ha comunicato durante l’incontro la decisione di aprire, in via sperimentale, un nuovo punto prelievi un giorno alla settimana in via Stradella 203 (struttura che l’ASL ha in comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato dalle Piccole Suore della Divina Provvidenza), dedicato specificamente a donne in gravidanza, pazienti over 70 e utenti con disabilità, oltre all'intenzione di potenziare  l'assistenza domiciliare, con l'incremento dei prelievi a domicilio per i pazienti over 75 con patologie croniche.

Come Cgil al tavolo abbiamo espresso dubbi rispetto alla scelta, perché riteniamo non sia sufficiente” - dichiarano Elena Palumbo, Segretaria CGIL Torino e Lucia Centillo, Segretaria SPI Torino - “pur avendo colto l’apertura dell’ASL rispetto al tema della sperimentazione, ovvero iniziamo così e poi tra sei mesi ne riparliamo e pur apprezzando la sensibilità che si dimostra verso momenti delicati e persone vulnerabili, la domanda sorge spontanea: gli altri e le altre? Le eta' di mezzo, magari affette da malattie croniche e soggette a controlli ricorrenti? Le persone con difficoltà di mobilità, ma non necessariamente certificate come disabili? Non ci sfugge che viene aperto un canale preferenziale ad accesso diretto in un servizio comunque ad accesso generale, ma è evidente che un’unica giornata di prestazione alla settimana potrebbe non soddisfare nemmeno le esigenze delle persone a cui è dedicato, visti i numeri attuali su via del Ridotto che ci risultano essere migliaia e di cui chiediamo il dato corretto”.

“Anche l'intenzione di potenziare l'assistenza domiciliare – sottolineano Palumbo e Centillo - con l'incremento dei prelievi a domicilio per i pazienti over 75 con patologie croniche di per sé è apprezzabile, ma se ci si riferisce a persone non autosufficienti seguite in assistenza domiciliare integrata avviata dai medici di famiglia è già-nelle necessità- contemplato che prelievi, medicazioni, terapie siano svolte a domicilio. Il potenziamento dovrebbe aggiungere, allora ci chiediamo: per quali malati, a parte il requisito di età? Come vi si accederà? Sarà sperimentale anche questa annunciata opportunità?”

“Abbiamo espresso criticità anche rispetto alla decisione assunta di trasferire il Serd in Piazza Eugenio Montale luogo, oggi, di ritrovo di molte anziane ed anziani in un quartiere già di per sé problematico”.

comunicato stampa

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