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Economia e lavoro | 03 novembre 2025, 16:48

Confcommercio Piemonte fa 80 anni, ma la crescita è lenta: "Serve una legge regionale al passo coi tempi”

Intanto il ministro Zangrillo annuncia incrementi salariali per i dipendenti degli enti locali: “Così aumentiamo il potere d’acquisto del ceto medio”. Ma i negozi continuano a chiudere e l’e-commerce dilaga

Zangrillo, Viglione e Cirio per gli 80 anni di Confcommercio Piemonte

Zangrillo, Viglione e Cirio per gli 80 anni di Confcommercio Piemonte

“Se sei venuto a parlarmi del problema, senza una soluzione, allora sei parte del problema”. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio cita una scritta che compare nella carrozzeria Bonfiglio di Alba, durante la celebrazione dell’80° compleanno di Confcommercio Piemonte

Un’espressione per descrivere l’approccio che un’associazione di categoria deve avere per resistere ai tempi che cambiano. Una frase che se unita al refrain del governatore “ci vogliono metà consigli e metà soldi” inquadra l’approccio sabaudo delle piccole e medie imprese piemontesi in un giorno che è sì un traguardo, ma che apre a tante sfide. Dalla desertificazione del tessuto commerciale, all’e-commerce i numeri dell’ultimo decennio parlano di una contrazione di 13mila imprese in tutta la Regione

Una crescita lenta

La crescita, non solo del Piemonte, è frenata da un contesto globale instabile e da tensioni geopolitiche persistenti. Dopo il rimbalzo post-pandemia, la ripresa rallenta. Le previsioni per il 2025 non cambiano rotta: Confcommercio stima un PIL in crescita dello 0,6%, trainato quasi esclusivamente dalla spesa interna, prevista in aumento dello 0,8%. Un contributo importante arriverà ancora dal turismo internazionale e dalla tenuta dell’occupazione.

Nel 2025, l'economia del Nord Italia proseguirà a ritmo rallentato: il PIL è atteso crescere dello 0,7%, in linea con il 2024. In Piemonte, invece, dopo aver superato la media nazionale con un +0,9% nel 2024, la crescita prevista scende allo 0,5%, segnalando un indebolimento della dinamica economica regionale.

Consumi col freno

Anche i consumi parlano di un rallentamento. Se nel 2024 il Piemonte aveva brillato con un +1,6%, il 2025 dovrebbe chiudersi con una crescita dello 0,9%: ancora sopra la media nazionale, ma in calo rispetto all’anno precedente. Il trend piemontese si allinea così a quello del Nord Italia, dove si prevede un timido recupero dei consumi dopo un 2024 piatto (+0,5%). Un segnale chiaro di come anche le regioni più solide stiano iniziando a sentire il peso della frenata nazionale.

In Piemonte oltre la metà delle imprese attive – il 53,6% – opera nei settori rappresentati da Confcommercio: commercio, turismo, trasporti e servizi. A trainare sono il commercio, che da solo rappresenta il 22,4% del tessuto imprenditoriale regionale, e l’accoglienza (alberghi, bar e ristoranti), con un ulteriore 6,7%.

Imprese, saldo negativo

Ma il 2024 ha lasciato un segno negativo: nel solo comparto Confcommercio hanno chiuso i battenti 14.396 imprese, a fronte di 8.619 nuove aperture. Un saldo negativo che riguarda quasi tutti i settori, fatta eccezione per le attività professionali, scientifiche e tecniche. La tendenza si conferma nei primi sei mesi del 2025, anche se alcuni comparti – come alloggi, servizi digitali, noleggio e agenzie di viaggio – mostrano segnali di ripresa.

Preoccupa, però, la continua perdita di imprese nel commercio al dettaglio, fenomeno che alimenta il rischio di desertificazione commerciale in molti quartieri urbani. Un vuoto che non è solo economico, ma sociale: con la chiusura dei negozi di vicinato, si perdono servizi essenziali per la quotidianità dei cittadini. Un effetto collaterale della crescita dell’e-commerce che, se non governato, rischia di lasciare interi pezzi di città senza anima.

Aumenti salariali per i dipendenti degli enti locali

Un 80° compleanno dove si riflette sugli obiettivi da mettere ne mirino. In primis c’è un tema di aumento del potere d’acquisto del ceto medio. In quest’ottica il ministro alla Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo arriva a Torino annunciando una novità: gli aumenti salariali per 430mila dipendenti pubblici che operano per enti territoriali e le 400 semplificazioni realizzate in settori strategici. 

Il presidente Cirio ha snocciolato i numeri della crescita del Nord Ovest, come il dato del turismo che influisce del 10% sul Pil regionale, che avanza a una velocità maggiore rispetto  ad altri territori “Un buon motore per la nostra Europa”.

Le radici ci dicono chi siamo, ci conferiscono l’identità, raccontano la storia di un lavoro quotidiano a fianco delle aziende, delle lotte in loro difesa, dei progetti per aiutarle a crescere – ha detto il Presidente di Confcommercio Piemonte, Giuliano Viglione - Stiamo parlando di oltre 200 mila imprese attive nel terziario di mercato, che occupano all’incirca il 45% degli addetti totali dell’imprenditoria piemontese. Quello che vogliamo è un Piemonte dove i nostri negozi, i bar, i ristoranti, gli alberghi, i trasportatori, gli operatori dei servizi, delle professioni e della cultura continuino a essere il cuore pulsante delle comunità, il tessuto connettivo delle nostre città e dei nostri borghi”.

La revisione della legge regionale

Il presidente Viglione ha poi fatto riferimento alla legge regionale proponendo una normativa al passo coi tempi e che permetta di riallacciare i legami con i territori facendo tesoro dell’esperienza dei distretti del commercio. 

In Piemonte, Confcommercio si articola in 8 associazioni territoriali – le Ascom – che rappresentano le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti nelle principali province della regione. Con una rete capillare composta da 52 sedi e 801 dipendenti, l’organizzazione conta complessivamente 33.905 imprese associate, che impiegano 166.297 lavoratori.

La formazione rappresenta un pilastro dell’attività di Confcommercio Piemonte: nel 2024 sono stati attivati 2.184 corsi, frequentati da 18.826 partecipanti, grazie al lavoro di 9 agenzie formative. Sul fronte dell’innovazione, sono attivi 6 sportelli EDI – i Digital Innovation Hub – per supportare le imprese nella transizione digitale.

I numeri di Confcommercio

Il sistema regionale si avvale anche di 7 consorzi turistici, che riuniscono 681 imprese del comparto. All’interno di Confcommercio Piemonte operano inoltre i gruppi Terziario Donna, Giovani Imprenditori e 50&Più, oltre a una rete ampia di federazioni di categoria che coprono tutti i settori, dai pubblici esercizi (FIPE) all’abbigliamento (Federazione Moda Italia), dagli ambulanti (Fiva) agli alberghi (Federalberghi), passando per autotrasportatori, agenti di commercio, librai, fioristi, ottici, distributori carburanti, professionisti, sanitari e agenzie di viaggio.

Daniele Caponnetto

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