Il mito di Anna Magnani ("la migliore per distacco"), l'orgoglio per il premio italiano ("in Russia oggi ci sono molte difficoltà a lavorare") e il sogno che gli ha permesso di firmare un capolavoro assoluto del cinema ("io non sogno mai, ma quella volta..."): tutto questo è Aleksandr Sokurov, pluripremiato (anche con il Leone d'Oro a Venezia) regista russo, al Torino Film Festival per ritirare la Stella della Mole.
"Torino è una città che ama se stessa e questo amore si respira. Qui al Festival c'è un bel clima per chi vuole fare cinema, il Tff può aiutare i giovani a crescere", esordisce Sokurov, accolto da una piccola folla di curiosi davanti agli studi Rai di via Verdi. "Il cinema oggi?", spiega poi, "Tutti vogliono fare i registi e tutti lo possono fare, è un mestiere che si impara. Quello che mancano sono invece gli autori, ne servono di più e più giovani. Questo è il principale problema dell'arte". "Il film che mi ha cambiato la vita? A cambiarmela davvero sono stati la musica e la letteratura, non il cinema...".
Sokurov ha parlato del suo "Arca Russa", un capolavoro assoluto: un unico piano sequenza che ripercorre secoli della storia russa. "Tutto è nato da un sogno. Lo abbiamo realizzato con 8 mesi di pre-produzione, coinvolgendo circa 4.500 persone, di cui duemila comparse".
Infine, un'ultima battuta su Torino: "In questo momento in Russia è difficile lavorare, per questo ricevere un premio qui, in Italia, è per me ancora più importante".














