Allarme dei sindacati per Magneti Marelli. In particolare è Nidil Cgil a segnalare una situazione secondo cui l’azienda di Venaria, impiegata nella distribuzione di ricambi e componenti per auto, “ha deciso di lasciare a casa, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, 60 addetti impiegati in somministrazione. Interruzioni che raggiungono quota 100 se si aggiungono quelle dello scorso anno”. Una scelta, proseguono i rappresentanti dei lavoratori, seguita dalla richiesta di nuovi addetti da parte dell’azienda alle Agenzie per il lavoro.
Nidil Cgil: “Rotazione continua e programmata”
Un comportamento, prosegue la nota ufficiale del sindacato, “fondato sulla rotazione continua e sull’instabilità programmata: non crea valore, ma lo distrugge. Alimenta precarietà, indebolisce le persone e priva l’azienda stessa di continuità professionale”.
E se da una parte sono le stesse rsu a segnalare la situazione, lo stesso segretario generale di NIdil Cgil Torino, Danilo Bonucci, sottolinea: “Siamo nuovamente di fronte a una logica di mercato predatoria e all’ipocrisia di un’azienda che scambia flessibilità con precarietà e sfruttamento. Non è più sostenibile che, a seguito delle variazioni di mercato, si scarichino gli interinali per poi chiederne altri pochi giorni dopo. Se si è di fronte a una ripresa di produzione, si attinga ai lavoratori che hanno acquisito professionalità negli anni scorsi, lavorando, per dare un minimo dicontinuità occupazionale. È ora di dire basta all’utilizzo irresponsabile e abusivo della somministrazione”.














