Un maxi investimento per rilanciare il turismo montano e rendere il “sistema neve” sempre più moderno, sicuro ed efficiente. La Regione Piemonte ha ufficializzato l’elenco dei progetti ammessi al finanziamento previsto dal Bando Neve 2025: 41 in totale, quelli approvati, per un valore complessivo di 50 milioni di euro, destinati al potenziamento degli impianti di risalita, all’innevamento programmato, alla riqualificazione energetica e alla destagionalizzazione dell’offerta turistica.
Torino e Cuneo maggiori beneficiari
Una parte significativa delle risorse, circa 13 milioni, sarà destinata alle località sciistiche della Città Metropolitana di Torino. Tra queste, Vialattea e Bardonecchia, otterranno quasi 5 milioni di euro.
Il grosso dei finanziamenti andrà però alla provincia di Cuneo, che riceverà circa 37 milioni tra impianti di risalita e piste da fondo.
“È uno stanziamento importantissimo per le nostre stazioni sciistiche - è il commento di Marco Gallo assessore regionale alla Montagna - 50 milioni di euro destinati a migliorare la sicurezza degli impianti, la loro qualità e l’efficienza energetica. Abbiamo riservato attenzione anche alla destagionalizzazione, perché crediamo che gli impianti debbano funzionare tutto l’anno e possano diventare un motore importante per il turismo in tutte le stagioni, non solo quando c’è la neve."

La concorrenza lombardo-veneta
"Con i cofinanziamenti - aggiunge il governatore Alberto Cirio - si arriva a una cifra record di 100 milioni di euro per sostenere il sistema neve in Piemonte: risorse che la Regione mette a disposizione dei Comuni, i quali poi, insieme ai gestori, lavoreranno per rendere sempre più efficiente il sistema turistico montano. Fondi che si aggiungono a quanto già viene investito ogni anno, ma oggi diventano ancora più strategici per restare al passo con altre regioni".
Il riferimento, ancora una volta, è alla mancata partecipazione di Torino alle Olimpiadi in partenza a Milano-Cortina. La richiesta è stata quella di includere l'intero arco alpino nei finanziamenti olimpici, per non creare disparità territoriali. "Abbiamo il dovere - ha aggiunto Cirio - di presentarci al mondo con un sistema alpino efficiente e competitivo".
La promozione su RAI e Mediaset
E intanto la stagione è alle porte e promette bene con neve naturale già scesa sulle piste, sopratutto nel Cuneese, che faranno aprire molti impianti nel ponte dell'Immacolata.
"A livello di promozione - sostiene Paolo Bongioanni assessore al Turismo in Regione - stiamo facendo il più grande investimento nella storia del Piemonte per quanto riguarda il turismo della neve. Dal 14 dicembre, partirà una campagna nazionale su Rai e Mediaset: per la prima volta, il Piemonte turistico invernale si presenterà al grande pubblico, invitando gli italiani a venirci a conoscere".
La Provincia al bando
Della fetta più importante ha beneficiato la provincia di Cuneo che ha partecipato al bando anche come ente per l'impianto di Roburent e Pamparato.
"Un impianto che sarà potenziato anche in chiave innovativa - ha detto Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo- con servizi dedicati alla mobilità dolce, in particolare per le e-bike, sempre più diffuse nel nostro territorio. Un lavoro condiviso con gli amministratori locali per permettere alla nostra terra di continuare nel suo percorso di sviluppo".
Ma c'è chi contesta
Ma è il lato più ambientalista del consiglio regionale a fare le pulci alla giunta Cirio sul bando neve.
“Aumentano l’IRPEF ai ceti medi e poi impegnano la somma monstre di 50 milioni di Euro del Fondo di Coesione e Sviluppo per investire su impianti che, a fronte del cambiamento climatico, avranno necessariamente vita breve”, è il pensiero delle tre rappresentanti di Avs a Palazzo Lascaris Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro.
Fondi che, secondo Alleanza Verdi Sinistra, anziché verso lo sci potevano essere indirizzati per la ristrutturazione delle case popolari (il riferimento è alla recente Legge Marrone), o per gli anziani non autosufficienti che attendono sostegno.
La critica, poi, si concentra sulle strutture a bassa quota finanziata portando l’esempio dell’impianto di innevamento artificiale di Alpe di Mera, a 700 metri di quota “costato 2,5 milioni alla Regione”, secondo il gruppo consigliare e "un investimento a perdere e con enormi costi ambientali”. Secondo i dati Arpa l’inverno 2024-25 sull’arco alpino piemontese ha registrato un deficit di neve fresca tra il -20% e il -40% rispetto alla media trentennale 1991-2020.
“Molte località sono economicamente e climaticamente insostenibili”, concludono Ravinale, Marro e Cera.
















