Grazia Dosio

Ciao, sono Grazia, e le mie passioni sono camminare e raccontare.
Sono cresciuta a Vaie, in Valsusa, dove l’acqua è cristallina e sa di cielo, e perfino l’ombra, attraverso le fronde dei castagni, ha mille colori.
Quando ero piccola, i miei genitori e i miei nonni mi hanno insegnato a guardare e ad ascoltare, a godermi lo stupore della neve che si scioglie per lasciar comparire le primule, le fragole del bosco, le salamandre timide, i funghi e l’estate, le foglie che s’indorano, la brina leggera, la neve che torna...
Non lo sapevo, ma i racconti ascoltati germogliavano per essere raccontati ancora, e la laurea in Biologia mi ha regalato nuove chiavi per decifrare tutto quello che si muove intorno ai miei passi: le erbe, i boschi, gli animali…e le leggende.
La montagna, così vicina, è uno scrigno di storie, di case che avevano nomi, di sentieri che erano strade di umanità e di conoscenza: un passo dopo l’altro è sempre più forte la curiosità di sapere cosa sentivano, cosa cercavano, cosa fuggivano e in cosa credevano coloro che avevano costruito quelle mulattiere consumate.
Un passo dopo l’altro, mi sono accorta che voglio raccontare.
Ora ho 53 anni e un’abilitazione da guida naturalistica; vivo coi miei figli che cercano le loro strade, le loro cime da conquistare e i loro frutti da attendere e assaporare. Le nostre scoperte si intrecciano, la nostra casa ogni giorno è punto fermo e bivacco, ogni giorno è la nostra ricchezza.

I racconti del vento
La voce del vento, per noi valsusini, è la più familiare, suona in modo diverso attraverso il bosco o tra le vie strette del paese, si gonfia frusciando tra le foglie o cigola coi tronchi spogliati dall’autunno.
Fuori dalle strade trafficate, bastano pochi passi per scoprire le meraviglie infinitamente vicine, quelle che non avevamo mai guardato davvero, le storie che non conoscevamo, o che non ricordavamo più.
Bastano pochi passi per lasciarci alle spalle la noia e riscoprire quel qualcosa che da bambini ci faceva partire incuranti dei rovi e del fango, perché l’avventura era nei boschi dietro casa e nelle stelle cadenti, e la libertà era nella voce del vento...

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