I racconti del vento | giovedì 18 agosto, 06:07
NOVA LEX, NOVA LUX - Abati e re, battaglie e miracoli tra le pagine della Cronaca di Novalesa
Il Chronicon non è un libro di pagine rilegate, ma una lunga pergamena che veniva arrotolata, un "rotulo", e ancora oggi svolge e riavvolge Storia e leggenda
Nel cuore della montagna: l'uomo che dissetò il suo paese
L'incredibile storia del minatore Romean e del suo "Gran Pertus"
L'anima delle cose: il lavoro di ascoltare le case vuote
Un racconto di famiglia dalla Valle di Susa
La pelle del Drago: sulle tracce delle leggende, nelle ferite della montagna
Alla scoperta della riserva naturale dell'Orrido di Foresto, un pezzo di storia della Val di Susa
Alla ricerca del senno di Orlando
Storie intorno a un masso, una cascina e un affresco che non c’è più
Il profumo dei Canestrelli
Un dolce umile e semplice sospeso sul filo dei ricordi
Alla corte di Adelaide, alla ricerca del personaggio diviso tra tenerezza e ragione di stato
Tra le vie di Susa, fino al Castello della Marchesa dell'anno Mille
Grazia Dosio
Ciao, sono Grazia, e le mie passioni sono camminare e raccontare.
Sono cresciuta a Vaie, in Valsusa, dove l’acqua è cristallina e sa di cielo, e perfino l’ombra, attraverso le fronde dei castagni, ha mille colori.
Quando ero piccola, i miei genitori e i miei nonni mi hanno insegnato a guardare e ad ascoltare, a godermi lo stupore della neve che si scioglie per lasciar comparire le primule, le fragole del bosco, le salamandre timide, i funghi e l’estate, le foglie che s’indorano, la brina leggera, la neve che torna...
Non lo sapevo, ma i racconti ascoltati germogliavano per essere raccontati ancora, e la laurea in Biologia mi ha regalato nuove chiavi per decifrare tutto quello che si muove intorno ai miei passi: le erbe, i boschi, gli animali…e le leggende.
La montagna, così vicina, è uno scrigno di storie, di case che avevano nomi, di sentieri che erano strade di umanità e di conoscenza: un passo dopo l’altro è sempre più forte la curiosità di sapere cosa sentivano, cosa cercavano, cosa fuggivano e in cosa credevano coloro che avevano costruito quelle mulattiere consumate.
Un passo dopo l’altro, mi sono accorta che voglio raccontare.
Ora ho 53 anni e un’abilitazione da guida naturalistica; vivo coi miei figli che cercano le loro strade, le loro cime da conquistare e i loro frutti da attendere e assaporare. Le nostre scoperte si intrecciano, la nostra casa ogni giorno è punto fermo e bivacco, ogni giorno è la nostra ricchezza.
I racconti del vento
La voce del vento, per noi valsusini, è la più familiare, suona in modo diverso attraverso il bosco o tra le vie strette del paese, si gonfia frusciando tra le foglie o cigola coi tronchi spogliati dall’autunno.
Fuori dalle strade trafficate, bastano pochi passi per scoprire le meraviglie infinitamente vicine, quelle che non avevamo mai guardato davvero, le storie che non conoscevamo, o che non ricordavamo più.
Bastano pochi passi per lasciarci alle spalle la noia e riscoprire quel qualcosa che da bambini ci faceva partire incuranti dei rovi e del fango, perché l’avventura era nei boschi dietro casa e nelle stelle cadenti, e la libertà era nella voce del vento...