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Centro | 28 gennaio 2020, 15:19

Valentino da recuperare, la proposta di Pro natura: "Sicurezza, attività ludiche, locali in regola e turismo"

Lo scrive l'associazione guidata da Paola Campassi in una lettera alla sindaca Chiara Appendino e alla giunta dopo il recente dibattito sulle aree in stato di degrado e abbandono

Valentino da recuperare, la proposta di Pro natura: "Sicurezza, attività ludiche, locali in regola e turismo"

Maggiore sicurezza, ma anche una ritrovata attività delle società remiere, dei locali pubblici (purché non creino altri tipi di difficoltà) e poi attività ludiche e attrazioni turistiche. Ecco gli ingredienti della ricetta che Pro Natura propone per il rilancio del Parco del Valentino, alla ribalta in queste settimane a causa delle condizioni di degrado che lo interessano in numerose parti. 

"E' innegabile - dice la presidente Paola Campassi nella lettera indirizzata alla sindaca Chiara Appendino e alla sua giunta - la condizione in buona parte disastrosa in cui sono stati lasciati diversi immobili di proprietà comunale destinati a intrattenimento e ad attività di ristoro. Condizione che si è aggravata con la scadenza delle concessioni dei locali e a seguito delle numerose e documentate inadempienze dei titolari: sono infatti stati accertati svariati abusi edilizi protrattisi nel tempo, sui quali i concessionari speravano presumibilmente che l’Amministrazione Comunale continuasse a soprassedere".

L'elenco è lungo e rappresenta sostanzialmente una Spoon river di quella che una volta era la meta della movida cittadina e che oggi versa in condizioni di abbandono. "Non risulta che nessuna delle Ordinanze di demolizione, che pure sono state emesse, sia fino ad oggi stata eseguita. Giova peraltro sottolineare che tali abusi edilizi non sono sanabili, in quanto il Valentino rappresenta un’area sottoposta a vincoli ambientali, paesaggistici e, per quanto riguarda i locali situati direttamente sulla sponda del fiume Po, anche di carattere idrogeologico. Pro Natura Torino ritiene, in primo luogo, debba essere ristabilito il rispetto delle norme, considerato anche che la concessione di canoni agevolati ai gestori negli anni scorsi ha consentito loro di incamerare introiti considerevoli, garantiti dal massiccio afflusso di persone soprattutto nelle ore notturne. Non solo, spesso sono state concesse ampie deroghe agli orari di chiusura, alle norme relative all’inquinamento acustico, ai limiti di capienza consentiti, e infine allo stesso Regolamento di fruizione del Valentino. L’affollamento nelle ore notturne era inoltre causa di parcheggio irregolare, con auto spesso abbandonate persino sui prati e comunque ostaggio di posteggiatori abusivi, nonché di tensioni sociali spesso sfociate in risse. La grande affluenza di pubblico e l’elevata densità delle persone ha inoltre non solo richiamato numerosi spacciatori di stupefacenti, ma ne ha anche facilitato l’azione".

E se risale a  maggio 2018 la delibera della Giunta comunale sui criteri di recupero degli immobili dedicati all’intrattenimento e alla ristorazione, con un “un progetto di assetto del Parco che privilegi la vocazione storico e ambientale”, "a un anno e mezzo da tale Delibera lo stato di degrado e abbandono degli immobili destinati all’intrattenimento non solo non è migliorata, ma anzi la situazione si è ulteriormente  aggravata. Una soluzione transitoria, come ipotizzato dalla Delibera di cui sopra, non può e non deve, tuttavia, essere una “sanatoria” degli abusi, anche perché questi coinvolgono non soltanto la Città di Torino, ma numerosi altri Enti".

Ed ecco, dunque, le proposte che l'associazione avanza all'amministrazione: "Va sottolineata la necessità di garantire la frequentazione e la vitalità dei Circoli remieri e delle società sportive, ai quali sono state di recente rinnovate le concessioni, anche se con notevole aggravio di costi. Essi sono una presenza irrinunciabile all’interno del parco, svolgono attività senza fini di lucro e che garantiscono una corretta fruizione del fiume e delle sue sponde". Quanto ai locali, "devono garantire totale sicurezza per i loro impianti e per i loro fruitori. La loro presenza, se regolare, è utile, anche se è opportuno ricordare come nel parco siano presenti numerosi chioschi, che garantiscono servizi di somministrazione e ristorazione al pubblico. Non solo: le loro collocazioni sono state regolarizzate anni or sono". E ancora: "Il parco può essere rivitalizzato promuovendo attività ludiche, sportive, didattiche che si svolgano nelle ore diurne, e va riqualificata la sponda fluviale", infine "per consentire a tutti, in particolare ai turisti, di apprezzare la parte boscata che comprende l’Orto Botanico dell’Università, occorre ripristinare la cancellata che nel tempo è stata sostituita da una esteticamente orribile barriera di lamiera, la quale inoltre attira autori di scritte o disegni. A tal fine potrebbe risultare decisivo l’apporto delle Fondazioni bancarie".

redazione

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