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Economia e lavoro | 02 aprile 2020, 14:10

Coronavirus, con la chiusura prolungata i sindacati scrivono a Cirio: "Si modifichino gli orari degli esercizi commerciali"

La richiesta è quella della chiusura delle attività commerciali nei giorni festivi e alla domenica ed una riduzione dei nastri orari

Coronavirus, con la chiusura prolungata i sindacati scrivono a Cirio: "Si modifichino gli orari degli esercizi commerciali"

Chiudere le attività commerciali nei giorni festivi e alla domenica, oltre ad applicare una riduzione dei nastri orari. E' questa la richiesta dei sindacati CGIL, CISL e UIL PIEMONTE rivolta al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dopo l'ufficialità del prolungamento delle misure restrittive. Di seguito la lettera inviata al Governatore:

Egregio Presidente, Gentile Assessore,

unitamente alle nostre categorie del settore commercio, siamo a richiederle una regolamentazione delle aperture dei negozi nei giorni festivi e domenicali, nonché una ridefinizione dei nastri orari, funzionale anche alle esigenze di omogeneizzazione dei comportamenti commerciali.

Le attività commerciali aperte stanno fornendo un servizio essenziale per la popolazione.

Visto il protrarsi del lockdown, riteniamo che la popolazione abbia la possibilità di recarsi a fare la spesa nelle giornate feriali.

La chiusura nelle giornate festive e domenicali consentirebbe, ai dipendenti ed ai gestori delle attività commerciali aperte, di avere una minore esposizione ai rischi di contagio con una migliore organizzazione delle turnazioni, infatti sono già molte le attività anche della grande distribuzione che hanno autonomamente fatto tale scelta.

Disposizioni univoche su tutto il territorio piemontese, consentirebbero di evitare concorrenze commerciali incomprensibili in questa situazione.

In particolare le giuste limitazioni per la popolazione nel recarsi in comuni diversi da quelli di residenza può portare a una maggiore attività delle strutture commerciali di prossimità, spesso di piccola e media dimensioni.

Inoltre, ricordiamo che, per i lavoratori di tutti gli esercizi, durante le festività non esiste obbligo contrattuale di prestazioni lavorative.

L’ampio ventaglio di offerta oggi esistente impone la necessità di armonizzazione degli orari di apertura per evitare il disorientamento dei cittadini e l’insorgere di problemi collegati ai divieti di mobilità in atto.

La scelta delle chiusure domenicali è già stata fatta in importanti regioni, come il Veneto e l’Emilia Romagna, senza che si siano prodotte problematiche particolari legate all’affluenza ed alla gestione dei distanziamenti nelle code.

La chiusura domenicale oltretutto agevolerebbe, in quelle giornate, i controlli delle forze dell’ordine e la sanificazione delle aree di vendita.

Una scelta in tal senso anche in Regione Piemonte, darebbe oltretutto un segnale di attenzione alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore che si sentono in “prima linea” e sono preoccupati per la loro salute e per i rischi di contagio dei loro familiari.

Infine apprezzando le iniziative che alcuni comuni hanno intrapreso, giudicheremmo con favore un invito generalizzato ai gestori delle attività aperte per organizzare corsie preferenziali per il personale dei servizi sanitari ed essenziali.


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