Acciughe al verde, vitel tonné, tomino al rosso, lingua al verde.
Ed in più panini, taglieri di salumi e formaggi, il tutto annaffiato da vino rosso e bianco. Entrare da "Caffè Vini Emilio Ranzini" è un piacere sia per il corpo, che per lo spirito. Passato il bancone, dietro al quale lavorano con sorriso e passione Alberto e Emiliano, nipoti dell'Emilio sulla targa, ecco i muri del "godimento" di via Porta Palatina.
Sulle pareti sono infatti affisse diverse lavagne sulle quali sono riportati i piatti della casa, i grandi classici della tradizione piemontese enumerati all'inizio, e i vini.
In attesa di soddisfare il palato è però lo spirito ad essere ristorato. Il locale conserva intatto il fascino delle piole di una volta, tavoli con pianali antichi, insegne, sedie in legno, e una clientela multiforme che viene qui per sentirsi a casa. Se al mattino il locale è animato soprattutto dai pensionati, all'ora di pranzo si trovano commercianti e professionisti del centro seduti accanto ad operai.
I Ranzini sono proprietari del locale dal 1956, quando nonno Emilio decise di comprarlo, insieme alla nonna, dai parenti di quest'ultima.
Il bar passa poi nelle mani del figlio Mario e da lui ai suoi figli, Emiliano e Alberto. Una famiglia che ha vissuto la trasformazione di Porta Palazzo e del Quadrilatero Romano, da quartiere degradato e povero, a centro della Movida. Che ha visto l'ondata di emigrati dell'Est a metà degli anni '90, venuta un Italia in cerca di un futuro migliore e che qui si radunava per brindare dopo la messa. Sempre animati dalla passione e col sorriso di chi ha fatto dell'accoglienza una vita.