Due indizi non fanno ancora una prova, ma contribuiscono già a formare una tendenza. E il tessuto industriale torinese mostra segnali convinti di ripresa. A confermarlo, i numeri dell'indagine previsionale dell'Unione industriale per il terzo trimestre, che mostrano un clima di fiducia consolidato.
In particolare, produzione e ordini confermano la freccia puntata verso l'alto già a marzo, così come l'export si mostra particolarmente vivace. Bene anche gli investimenti, con percentuali paragonabili alle fasi di crescita. Tra i settori, tirano la volata soprattutto alimentare, chimica e settori più di nicchia, ma si fa notare quantomeno il "non peggioramento" dell'edilizia, per le aziende dell'indotto, che da quasi dieci anni stava invece sprofondando. La differenza resta soprattutto tra imprese di piccole dimensioni e quelle più robuste, che vedono un orizzonte più sereno. Positivo, anche se meno vivace, il settore dei servizi.
Bene anche le previsioni sull'occupazoone: il ricorso agli ammortizzatori sociali è al minimo e nei primi mesi del 2017 l'interinale è aumentato di quasi il 20%. Questo generalmente è il preludio a nuove assunzioni!
"Sono numeri importanti - commenta Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale - che ci confortano dopo il timore che lo scorso trimestre fosse un fuoco di paglia. Aspettiamo il prossimo trimestre per la conferma definitiva".
Sul fronte del digitale, la famigerata Industria 4.0, emerge che circa un quarto delle aziende vuole investire in quella direzione. "Ma restano ancora tante - conclude Gallina - quelle che non ne sanno ancora abbastanza. E su questo dovremo ancora impegnarci".