Una casa non è casa, senza cucina. È il luogo di ritrovo per eccellenza, dal buongiorno col caffè fino all'ultimo, distratto e stanco sguardo della buonanotte. È la stanza in cui si può vivere la sensazione di famiglia anche da soli, rimanendo avvolti dal calore di quattro pareti che hanno infinite storie da raccontare. Ma se manca il cuore dell'abitazione, tutto il resto è solo arredamento privo di vita.
Le case popolari di via Scarsellini, a Mirafiori nord, brulicano di umanità e carenze. Leonard Cohen in un suo celebre verso cantava: “There is a crack in everything
That’s how the light gets in”, c'è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce. E di tutte le stanze crepate, in cerca di uno spiraglio di speranza, la cucina di una mamma sola con due figli adesso potrà fare da collante ai tanti frammenti di umanità dispersi.
Grazie al progetto Celocelo, la piattaforma di Agenzia per lo Sviluppo di San Salvario, anche la Circoscrizione 2 potrà ricevere beni di prima necessità. Avviato lo scorso giugno, il sistema di recupero e riuso di materiale da destinare ai bisognosi sta espandendo la sua rete. Le richieste sono tante, Torino è piena di crepe da aggiustare.
Proprio qualche giorno fa è stata assegnata una cucina alla famiglia di via Scarsellini: è la prima donazione a Mirafiori, andata a buon fine grazie alla segnalazione dei servizi sociali.
Le associazioni della Due potranno accreditarsi sulla piattaforma online, per visualizzare i prodotti immessi dai donatori e smistarli tra chi ha maggiori necessità. Con un occhio di riguardo per le persone che hanno subito eventi traumatici, come la perdita del lavoro o una malattia.
Adesso alla politica spetta il compito più delicato: farlo sapere ai cittadini. "In giunta capiremo insieme quale possa essere il mezzo più idoneo per pubblicizzare Celocelo", ha spiegato il vicepresidente della Due Alessandro Nucera.
Una realtà di recupero e riuso già presente sul territorio è Usato&Donato, con cui si potrebbe pensare a una collaborazione. E non mancano, tra Mirafiori e Santa Rita, casi di abbandono selvaggio di beni perfettamente riutilizzabili, lasciati in mezzo all'immondizia. Proprio per questo è ipotizzabile una sinergia con Amiat, per modificare il comune concetto di rifiuto. “Siamo in contatto con l'ufficio comunicazioni di Amiat per pubblicizzare Celocelo sul loro sito”, spiega Sonia Tavarone di Agenzia per lo Sviluppo. “La gente dovrebbe chiedersi: quanto sto per buttare, può essere riutilizzato? Oltre alla campagna di promozione, confidiamo sempre nel ruolo istituzionale forte di associazioni e servizi sociali, senza i quali non potremmo raggiungere i nostro obiettivi”.
Intanto, nuovi fornelli stanno per riscaldare una piccola porzione di vita in via Scarsellini. Celocelo approda alla Due aggiungendo un posto a tavola all'ora di pranzo.














