Fu un talento precoce dall'animo sensibile e combattivo, un'artista votata alla creazione incessante e all'amore violento. Camille Claudel, sorella dello scrittore Paul, nacque e crebbe scissa tra il sostegno paterno e l'avversione della madre, iniziando a modellare l'argilla già a sei anni e avviandosi non ancora adolescente alla carriera di scultrice.
Il fascino di questa figura tormentata non smette mai di stupire chiunque si avvicini alla sua biografia. Per questo "Donne di parola" - webradio milanese che si occupa di riscoprire la scrittura al femminile leggendo e interpretando i documenti sopravvissuti al tempo - ha deciso di ridare voce a Camille in uno spettacolo teatrale.
Saranno lette le numerose lettere scritte nei trent'anni da lei vissuti in manicomio, nel periodo che seguì la lunga e passionale storia d'amore con Rodin, e la successiva morte del caro padre. Fu infatti la madre a volerla rinchiudere, ostinandosi nonostante il parere medico contrario. In questo periodo fu molto fitta la produzione scritta di Camille: parole che aiutano oggi a conoscere e comprendere il personaggio, scoprendo a fondo la donna racchiusa dentro una delle più grandi artiste vissute tra Ottocento e Novecento.
Alla ricerca di Camille Claudel andrà in scena stasera alla Cascina Roccafranca, alle ore 21, con ingresso libero. Un evento realizzato in collaborazione con lo Spazio Donne all'interno della casa del quartiere, che vuole essere un ambiente familiare e intimo, totalmente in rosa, per stimolare l'aggregazione e la solidarietà femminile.