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Attualità | 21 marzo 2018, 20:47

Coldiretti Piemonte continua la sua azione di contrasto alle agromafie

Importante l’azione dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura

Coldiretti Piemonte continua la sua azione di contrasto alle agromafie

Il volume d’affari complessivo annuale dell’agromafia è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nell’ultimo anno con la filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita che è divenuta una delle aree prioritarie di investimento della malavita.

E’ quanto afferma Coldiretti in occasione della XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto, di guardiania e di caporalato alle aziende agricole sono gli ambiti di ingerenza più diffusi nella produzione agricola secondo l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso dalla Coldiretti con il procuratore Giancarlo Caselli alla guida del Comitato Scientifico.

Dai dati emersi dal quinto rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio, tra le 106 province italiane, il nord del Paese entra nei primi posto della classifica, relativa all'intensità dell'agromafia, con Genova e Verona rispettivamente al secondo ed al terzo posto. Il Piemonte occupa con Torino e Cuneo il ventisettesimo ed il ventottesimo scalino fino poi a scendere nella graduatoria con Alessandria al quarantaduesimo e con Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli che si trovano dal settantacinquesimo al settantanovesimo posto.

"Come evidenziano i dati, la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse delle organizzazioni malavitose -  commentano Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Ben vengano, quindi, i controlli effettuati dalle forze dell’ordine grazie ai quali siamo in grado di far venire alla luce casi che in altri Paesi, dentro e fuori l’Ue, non verrebbero smascherati".

"I vari organi preposti per presidiare il territorio – concludono Cabiale e Rivarossa -  svolgono un ruolo anche a difesa della salute dei cittadini, dell’ambiente e del territorio stesso, oltre che del tessuto economico".

c.s.

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