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Eventi | 02 giugno 2018, 11:54

“Bellezza invisibile”, la mostra fotografica che racconta la città di Torino

Maestro e allieva espongono assieme i propri lavori. Fino al 6 giugno al Bazar di San Francesco in via San Francesco da Paola 14/f a Torino

“Bellezza invisibile”, la mostra fotografica che racconta la città di Torino

Sono numerose le situazioni in cui si può incontrare il giusto socio con cui perseguire un progetto: molte ovvie, altre prevedibili, ma alcune decisamente inaspettate. È questo il caso di Piero Ottaviano e Carola Allemandi, e del momento in cui la loro collaborazione ebbe inizio.

Circa un anno fa, sopra il palco del Blah Blah di via Po 21 a Torino, Piero e Carola si incontrarono per la prima volta e, per la prima volta, provarono l’improvvisazione teatrale. Doveva essere solo un modo diverso per passare il tempo, un nuovo hobby, una serata divertente come tante ma, al culmine di un dialogo inventato sul momento, lei diede voce alle sue reali necessità esclamando “sto cercando un fotografo a cui fare da schiava!”

Carola aveva appena lasciato la facoltà di psicologia per inseguire ciò che aveva capito da poco essere la sua vera strada: la fotografia.

Piero faceva il fotografo dal 1991 e da poco era rimasto senza un collaboratore.

Di fronte a una tale zampata del destino fu impossibile rimanere indifferenti. Lui, esperto in foto urbane, cominciò a lavorare con lei, a insegnarle i trucchi del mestiere lasciandola, però, libera di trovare la propria strada. Ed è questo ciò che Carola sta facendo da allora, sta sperimentando con un tipo di fotografia simile a lei, più intima rispetto a quello di Piero. Lei, con una macchina digitale, ritrae angoli notturni di città che, in parte, rappresentano se stessa. Lui, con una fotocamera analogica realizzata da Giorgio Jano, racconta la città attraverso la fotografia ad infrarossi.

A un anno dall’inizio di questa collaborazione i due fotografi, che amano scherzosamente definirsi “la giovane promessa e la squallida certezza”, espongono alcuni loro lavori. Diciassette fotografie che rappresentano un’anteprima, un passo di avvicinamento a quella che sarà la loro prima mostra completa, prevista entro la fine di quest’anno.

Presso il Bazar di San Francesco in via San Francesco da Paola 14/f a Torino, il negozio di famiglia di Carola, sono esposte fino al 6 giugno le foto di entrambi. Affiancate l’une alle altre ma facilmente distinguibili, dato che i loro stili sono molto diversi.

“Le foto di Carola sono puro istinto”, dice Piero. “Nell’invisibile e nell’ombra conduce la sua interiore ricerca. Luoghi che diventano non luoghi, architetture e presenze trasformate da irreali a surreali, codici di un linguaggio che questo nero neutro diventa capace di trasmettere”.

“La fotografie di Ottaviano”, risponde Carola “sono strettamente legate alla bellezza che trova nel reale, vissuto visto e proposto attraverso uno sguardo irreale, impossibile. Le architetture urbane vengono animate, nel senso etimologico del termine, arrivando a comunicare spirito, invisibile come la luce catturata per rappresentarle”.

Un maestro e un’allieva. Una solida certezza e una fulgida promessa. Lui usa gli infrarossi, la luce invisibile all’occhio, per raccontare la realtà. Lei usa la realtà per raccontare l’invisibile.

Rossana Rotolo

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