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Calcio | 14 agosto 2018, 22:08

A 100 METRI DAL CROLLO - Luca Buffa, ex giocatore del Pinerolo, a Genova ad un passo dal disastro

"Io e la mia fidanzata stavamo cercando una canzone di Bocelli nell'autoradio e questo ci ha fatto rallentare poco prima del crollo del Ponte Morandi...Credo che siano i secondi che ci hanno salvato la vita"

A 100 METRI DAL CROLLO - Luca Buffa, ex giocatore del Pinerolo, a Genova ad un passo dal disastro

Fermo appena fuori da una galleria a cento metri dal crollo del "Ponte Morandi" di Genova. Fermo a cento metri da una morte quasi certa. L'auto del saluzzese Luca Buffa, ex calciatore del Pinerolo, del Busca e dell'Imperia tra serie D ed Eccellenza, e della fidanzata Deborah Galliano si è fermata lì, tra urla, brusche frenate, persone disperate che correvano contromano e soprattutto, tra mille domande. Si è fermata lì, prima che tutto fosse più chiaro.

 

Sono le 11.50 del 14 agosto 2018, una data che Genova non dimenticherà mai. Luca, sotto la pioggia battente in autostrada e in mezzo alla nebbia dei viadotti, sta per raggiungere Portofino per qualche giorno di relax in occasione del Ferragosto e dell'anniversario di fidanzamento. Si trova esattamente all'interno dell'ultima galleria della zona di Cornigliano che viene collegata alla zona di San Teodoro proprio tramite il rettilineo autostradale stile "ponte di Brooklyn" del Ponte Morandi.

All'improvviso un boato. Luca, che ha smesso di giocare a calcio per un problema cardiaco nel 2009 e che naturalmente è ancora in stato di shock, ci racconta tutto: "Mi trovavo appena fuori da una galleria in curva verso destra. Al termine di quella curva inizia il rettilineo che per molti è stato fatale. Si vedeva poco, perchè diluviava e c'era nebbia. Io so solo che poco prima mi trovavo sulla corsia di sorpasso...Cercare una canzone di Bocelli nell'autoradio assieme alla mia fidanzata in quel momento è stata l'idea che forse, senza saperlo, ci ha salvato la vita, perchè ho rallentato e mi sono messo dietro ad un camion. Quei secondi ci hanno separato dall'arrivare poco prima, al momento sbagliato, sul pezzo di ponte poi crollato. Ho visto gente correre contromano, auto frenare di colpo...Una volta fermo appena fuori dalla galleria ho sentito urla di ogni genere e la paura ci ha fatto impazzire quando abbiamo visto una signora disperata. Il terrore non ci ha fatto capire immediatamente cosa stesse succedendo. Abbiamo pensato ad un incidente grave e addirittura ad una bomba. Mai avrei pensato che quel ponte che percorro almeno una volta al mese per lavoro fosse venuto giù...".

Luca a quel punto lascia l'auto sotto alla pioggia e inizia a correre all'indietro verso la galleria: "Ci sembrava il posto più sicuro, anche se ormai dubitavamo anche della terra che avevamo sotto i piedi. A 80-100 metri il ponte non c'era più...Avevo 4-5 file di macchine davanti, non di più. Tornando indietro ho iniziato a ripensare ad ogni azione, ogni singola scelta che ci aveva portato a guadagnare dei secondi che oggi mi permettono di raccontare questa storia. Sono ancora scioccato e incredulo, il mio pensiero va a chi non ce l'ha fatta...A noi resta il pensiero di essere stati fortunati, ma anche il sentimento di incredulità, rabbia e il tremendo dispiacere per cose che nel 2018 non possono e non devono accadere. Invece è successo...".

Luca rivive quei momenti: "Qualcuno parlava di un fulmine sul ponte, altri di un cedimento strutturale quasi inevitabile. Solo dopo alcuni minuti, visto che a causa della pioggia e della nebbia la visibilità era ridotta al minimo e non ci era chiaro dove ci trovassimo esattamente, ho capito che si trattava proprio del Ponte Morandi, quello più famoso di Genova. Il secondo crollo, quello che è stato ripreso con un video da qualcuno e diffuso da tutti i telegiornali, è avvenuto contemporaneamente al rumore di un tuono. Questi attimi sono ancora nella mia testa, è stato tutto incredibile...Dopo essere rimasti un'oretta in galleria le Forze dell'Ordine mi hanno recuperato l'auto, visto che non potevamo più uscire, e abbiamo proseguito dopo tre ore facendo un'altra strada verso Portofino dove ora ci troviamo. Non mi rendo ancora conto di come oggi possa definirmi un miracolato. Sarebbe bastato andare un po' più forte per trovarsi sul pezzo di strada sbagliato. Mi auguro che ora vengano fuori tutte le responsabilità, anche se nessuno potrà restituire la vita a chi l'ha persa".

Un ultimo pensiero di Luca Buffa su Facebook: "La nostra auto, poco fuori dalla galleria, sul ponte...in bilico. Grazie a chi l’ha recuperata. A volte il bivio nelle vite di ognuno è pochi metri più avanti, e, a noi oggi, è andata bene così  Ora, riprendiamo fiato. Il pensiero va alle persone nelle auto davanti a noi, precipitate nel vuoto, in particolare a quella donna, che buttandosi giù dall’auto in corsa, ha visto la sua famiglia finire nel vuoto all’improvviso".

Foto: Luca Buffa e Deborah Galliano (Facebook)

Michele Rizzitano

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