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Economia e lavoro | 12 novembre 2018, 18:31

Un mezzo flop l'incontro dell'Inps dedicato ai rider: partecipazione molto scarsa

A Torino, come in altre città d'Italia, oggi porte aperte a chi fa le consegne di cibo a domicilio, ma la risposta non è stata particolarmente numerosa. "Cose che sapevamo, ma diritti cui non potremo mai accedere"

Un mezzo flop l'incontro dell'Inps dedicato ai rider: partecipazione molto scarsa

Uno di loro è arrivato ovviamente "in divisa". Ha legato la bicicletta alla fermata del tram che si trova proprio davanti all'ingresso, ha spento la radio che aveva nelle orecchie e si è tolto il caschetto con la telecamera montata sopra. Ha chiesto informazioni all'addetto alla sicurezza che piantonava l'ingresso ed è entrato, destinazione l'incontro "porte aperte" che l'Inps ha dedicato in diverse città italiane a quella che è una categoria assolutamente emergente di lavoratori: i riders. Quelli che fanno le consegne a domicilio di ogni tipo di cibo, legati a grandi catene multinazionali.

Una categoria spesso finita sulle pagine di cronaca per alcune precarietà legate al loro lavoro. E proprio per questo, anche a Torino, l'Inps ha voluto dedicare loro un incontro. Ma la scena descritta sopra, purtroppo, è rimasta un caso più unico che raro. All'incontro torinese, di riders, se ne sono presentati ben pochi. E al termine del seminario non erano nemmeno troppo contenti. Non tanto per l'iniziativa in sé, ma per i contenuti. "Abbiamo ascoltato cose che sapevamo già - osserva uno dei pochi presenti - e anche se abbiamo sentito parlare di diritti e di tutele, noi a queste cose non potremmo arrivare mai".

Nel frattempo, le cose non stanno andando meglio. "Siamo pochi, anche oggi, perché molti di noi non sono italiani e oggi era una questione estremamente tecnica. E soprattutto, con il passare del tempo, la nostra condizione lavorativa peggiora, invece che migliorare. Ci pagano sempre di più a cottimo".

Tra gli organizzatori, la convinzione è di aver fatto tutto quello che era in loro potere fare per dare informazioni a questi ragazzi. Ma la sensazione, al termine dell'incontro, è comunque di un mezzo flop. Come spiega anche Giulia Druetta, l'avvocato dello studio che ha seguito proprio alcuni rider durante le vicende legali e le proteste che li hanno interessati a Torino, in tempi recenti: "Sull'incontro è stata fatta pochissima informazione da parte delle aziende. Un'iniziativa positiva, ma molti di questi rider non hanno diritto quasi a nulla".

M.Sci

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