Casa è famiglia. O, al contrario, famiglia è quella cosa che ti fa sentire sempre a casa. Comunque la si intenda, ogni quartiere di Torino cova, come una “mamma chioccia”, tanti figlioletti in cerca di conforto, calore, sostegno. Una risposta sicura a quella domanda che non sempre si ha la forza (o il coraggio) di tirare fuori: ho bisogno di un aiuto, mi daresti una mano?
A Borgo Filadelfia e Mirafiori Sud c’è chi risponde prontamente, da circa sette anni, con due luoghi di accoglienza pensati per tutte le età. Gli Spazi Famiglia 9 e 10 (numeri riferiti alle ex circoscrizioni), gestiti da Aics Torino, ospitano ogni giorno bambini, genitori e nonni con la voglia di stare insieme, incontrare altri abitanti e fare attività. Dallo scorso settembre, in entrambe le sedi di via Montevideo e via Negarville, si è lavorato molto sulla distribuzione dei locali. Trattandosi di uno spazio aperto genericamente alle famiglie, la fascia d’età va, come amano dire i responsabili, “da 0 a 100 anni”.
Ma, all’interno, ciascuno spazio è dedicato a particolari bisogni: c’è una stanza riservata ai primi anni di vita, mentre in un’altra i fratelli della scuola primaria possono correre e sfogarsi in libertà. “Notiamo con piacere che viene naturale, ai più grandi, prendersi cura dei piccoli, dando loro un esempio di come comportarsi”, spiega una referente del progetto.
In via Montevideo, poi, si sta pensando di tinteggiare le pareti, molto usurate, a inizio gennaio, chiedendo un aiuto concreto a qualche padre di famiglia. Un interscambio di mani operose che trova nel servizio di portierato sociale, sempre gestito da Aics, la declinazione più concreta: uno sportello, aperto tutti i sabati mattina all’interno dell’edificio popolare, cui i condomini possono rivolgersi per piccole manutenzioni - da inoltrare poi ad Atc -, assistenza nel pagamento delle bollette o nell’acquisto di medicinali. In questi giorni anche la commissione ai servizi sociali della Circoscrizione 8 ha fatto un sopralluogo per eventuali migliorie da apportare all'interno del grande cortile, a partire dalla panchine da riparare.
“Lì sono tutti molto collaborativi, hanno voglia di partecipare”, prosegue l’operatrice Aics. “Spesso, al pomeriggio, le mamme portano la merenda per tutti. A Mirafiori certe volte bisogna insistere di più. Di sicuro la posizione geografica non aiuta: quella parte di quartiere è molto isolata dal resto, chiusa in se stessa. Vorremmo far capire ai residenti che non sono semplicemente utenti di un servizio, ma parte attiva. Tutti devono convincersi dell’importanza di fare qualcosa assieme”.
Ma per il Natale imminente qualcosa si è mosso. A partire dalla scelta di allestire un albero di comunità, oggi pomeriggio, da addobbare con il supporto di tutti gli enti operativi sotto il porticato di via Negarville. “Caratteristica vincente di questa iniziativa – commenta il coordinatore ai servizi sociali della Circoscrizione 2 Vincenzo Camarda – è la sinergia tra tutte le associazioni coinvolte. Se ognuna operasse per sé, senza aprirsi alle altre, non avrebbe la stessa efficacia sul territorio. Questo non è semplicemente un punto di riferimento per il disagio sociale del quartiere, ma un vero esempio di solidarietà e collaborazione”.
“Rispetto allo spazio di via Montevideo – spiega la referente Aics – qui è più difficile raggiungere e coinvolgere le famiglie. Sicuramente il tessuto sociale è diverso, ci sono molti più stranieri. In certi casi manca anche una vera e propria cultura dell’infanzia: ad esempio, non è facile far comprendere l’importanza dei laboratori di lettura per la formazione dei bambini”. L’aspetto su cui Aics punta maggiormente, infatti, è il messaggio pedagogico da comunicare a genitori e figli. Non si tratta di un semplice intrattenimento pomeridiano dopo la scuola, ma di una scommessa educativa fondata sul concetto di comunità.
Per questo si fa tanto affidamento sul Bibliobus, la nuovissima introduzione dell’assessorato alla cultura per permettere la diffusione dei libri anche nei quartieri periferici dove le biblioteche non sono così raggiungibili. Oggi pomeriggio il pullman itinerante farà tappa in via Negarville, e per l’occasione i bambini presenti potranno partecipare a laboratori di lettura con intrattenimento musicale a cura di Sportidea Caleidos e Aris. “Le proposte interattive servono a coinvolgere più persone possibili. La consultazione statica di un libro non potrebbe avere lo stesso risultato”, spiega l’educatrice. “Ogni volta ragioniamo in base al riscontro che otteniamo dalle attività proposte. Ultimamente abbiamo percepito l’urgenza di approfondire la tematica cibo: stiamo preparando dei laboratori per educare i piccoli all’alimentazione, in cui potranno manipolare e assaggiare tutto, giocando in modo consapevole”.
E proprio per dare una mano alle famiglie che non riescono a fare tutto da sé, a Mirafiori saranno presto operative due “mamme di quartiere”. Un progetto, già annunciato qualche mese fa e coordinato dall’associazione Joele, che mette all’opera due donne – mamme vere – selezionate, dopo un periodo di formazione, per rendersi utili alla comunità, applicando quelle norme di “buon vicinato” che un tempo venivano spontanee a tutti. “L’idea inizialmente era nata pensando alle mamme straniere – spiegano da Aics –, che non sempre riescono a integrarsi appieno e non sanno come accedere a determinati servizi. Ora abbiamo in mente di formare un mamma a tutti gli effetti emancipata, che possa aiutare anche le non italiane a entrare nel tessuto sociale, superando anche le barriere linguistiche”.
Intanto, per il Natale sono molti e vari gli eventi organizzati negli Spazi Famiglie. In via Negarville, il 12 ci sarà uno scambio di auguri sotto le Luci d’Artista, alla presenza dell’autore Luca Pannoli; il 21, giornata di sport presso la nuova piastra polivalente dei giardini Pugno (finanziata da AxTO); il 27, spettacolo di marionette alla parrocchia San Luca. In via Montevideo, appuntamento il 12 per l’installazione partecipata dell’albero di Natale, il 14 per un laboratorio di decorazioni e il 21, per finire in bellezza, la grande festa di comunità con lo scambio di doni.