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Economia e lavoro | 13 febbraio 2019, 12:18

Tav, Gallina (Unione Industriale): "Sapevamo che la costi benefici sarebbe andata così. Ma il referendum non può essere la scappatoia"

"Si vede anche da come è scritta che vuole dimostrare una tesi. Più dei contenuti mi preoccupa la confusione che c'è nel governo. Serve una scelta alta"

Tav, Gallina (Unione Industriale): "Sapevamo che la costi benefici sarebbe andata così. Ma il referendum non può essere la scappatoia"

"Il tema della costi benefici non ci ha sorpreso, sapevamo che sarebbe uscita così. Ma è anche come è scritta che lascia pensare, si vede già un'impostazione che vuole arrivare a una certa conclusione". Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino, non vuole anticipare i contenuti che domani saranno esposti dal coordinamento delle 33 sigle economiche torinesi. Ma la sua posizione è chiara.

"Mi preoccupa di più la confusione di un governo che punta sull'ambiente ma poi conta accise e carburanti come mancati benefici - prosegue Gallina -. E poi, oltre a non decidere, non si capisce se c'è un piano alternativo. Senza considerare l'incognita di dover fare fronte a cosa fare se davvero si vuole tornare indietro". 

E anche leggere le future scelte politiche è esercizio complesso. "Spero che il referendum non sia via d'uscita della Lega - dice ancora Gallina -. Quando lo fai? A Maggio? Sarebbe un nuovo rinvio. Bisogna aprire subito le gare d'appalto e prendere una decisione politica di livello alto. Se decidono di fermare la TAV è meglio che vadano tutti a casa".

Massimiliano Sciullo

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