Lo spettacolo non è stato per palati fini, ma è stato un Toro tosto, coriaceo, con la voglia di non mollare mai. Con una prova tutta cuore la squadra di Mazzarri è uscita indenne dal San Paolo, là dove solo il Chievo e la Roma avevano saputo portare via punti in questo campionato.
Il Napoli perde ulteriormente terreno dalla Juve capolista, mentre i granata si portano a tre punti dalla zona Europa e sabato prossimo, contro l’Atalanta all’Olimpico, avranno la possibilità di acciuffarla, in caso di successo contro Zapata e compagni. Certo, servirà ben altro per vincere la partita, perché al San Paolo il Toro ha giocato una gara puramente difensiva, lasciando isolatissimo un generoso Belotti, ma un grande Sirigu e una difesa d’acciaio, capace di chiudere con la porta inviolata per la quarta domenica di fila, hanno messo la saracinesca a tutti i tentativi dei frombolieri di Ancelotti. E quando non ci ha pensato il Salvatore granata, c’è stato il palo, che ha detto di no ad una magia a giro di Insigne nel finale.
In una partita in cui tutti hanno dato il 100 per 100, l’unica nota dolente è stato il cartellino giallo rimediato da Rincon, che farà saltare al venezuelano per squalifica la fondamentale sfida di sabato contro l’Atalanta. Il Meité visto nell’ultima mezz’ora, però, ha convinto, anche se ha sprecato un contropiede importante nel finale, anche se è Ola Aina ad avere sulla coscienza un erroraccio nei minuti di recupero, senza il quale avrebbe potuto mandare in porta il liberissimo Belotti. Ma i tre punti sarebbero stati un premio esagerato per un Torino coraggioso e volitivo che però mai ha costretto Ospina a sporcarsi i guanti. Questa squadra, però, gioca finalmente da Toro e questo lascia ben sperare per un finale di stagione che sappia essere all’altezza delle aspettative.
Cronaca. In un San Paolo semideserto, l’ex Mazzarri opera una scelta prudentissima, per non definirla puramente difensiva, schierando il Toro con il solo Belotti di punta, lasciando fuori sia Zaza che Iago Falque, con Berenguer nell’inedito ruolo di incursore alle spalle del centravanti in un 3-5-1-1 nel quale Moretti è nel trio difensivo assieme a Izzo e al rientrante (dopo la squalifica) Nkoulou. Nel Napoli, invece, Ancelotti rilancia Ospina tra i pali, mentre Milik è il partner di Insigne, con “Ciro” Mertens che parte dalla panchina. Il Toro parte in modo convincente, facendo un pressing molto alto che mette in difficoltà i padroni di casa al momento di iniziare l’azione, ma dopo una dozzina di minuti il Napoli sale di giri e per la difesa granata cominciano i problemi.
Zielinski, con il suo movimento lungo tutto il fronte offensivo, fa soffrire i giocatori di Mazzarri, ma in tre occasioni Milik non sa sfruttare le giocate del suo talentuoso compagno di squadra. Al 21’, da una palla persa di Berenguer, gli azzurri ripartono a tutta velocità ma Insigne, tutto solo davanti a Sirigu, perde l’attimo fuggente e poi grazia il portiere granata, facendosi rimontare al momento del tiro. L’unica volta in cui il Toro mette il naso oltre la trequarti succede quando il generosissimo Belotti conduce un bel contropiede che porta alla conquista di un corner, sugli sviluppi del quale Ola Aina calcia malissimo dal limite, sprecando una potenziale occasione.
E’ solo una fiammata, però, perché la partita continua a farla il Napoli, con Sirigu attentissimo prima su Milik e poi sulla conclusione di Insigne, mentre al 32’ il portiere granata viene graziato da Milik, che calcia fuori a due passi dalla porta granata. Nel finale di tempo, però, il Napoli inizia a fare più fatica contro un Torino che in mezzo al campo comincia a conquistare metri e palloni, grazie alla solita partita solidissima di Rincon. Un bel tiro del venezuelano al 44’ viene salvato in extremis da Koulibaly a pochi passi dalla porta, mentre è di Fabian Ruiz l’ultimo brivido del primo tempo. La ripresa inizia su cadenze più basse e il Toro riesce a contenere senza grossi problemi le folate del Napoli, anche se al 7’ Fabian Ruiz costringe Sirigu a salvarsi in corner. Poco dopo Walter Mazzarri sostituisce il già ammonito e acciaccato Rincon con Meité, mentre al quarto d’ora il solito Sirigu abbassa la saracinesca sul tentativo di Milik, in una ripartenza degli azzurri generata da una banale palla persa dal Toro.
Baselli per Berenguer è il secondo cambio operato da Mazzarri per aggiungere più qualità in mezzo al campo, mentre dopo l’ennesima parata di Sirigu nel duello personale con Milik arriva il tempo di un doppio cambio per il Napoli, con l’ex Verdi e Mertens in campo al posto dei due spagnoli Fabian Rauiz e Callejon. Quando non ci arriva Sirigu, ci pensa il palo a salvare il Torino, che al minuto 28 dice di no al gran tiro a giro di Insigne. Nel finale Parigini (per Ansaldi) è l’ultima carta giocata da Mazzarri, mentre a due minuti dal 90’ Izzo di testa colpisce troppo debolmente, sprecando una ghiotta occasione, mentre al primo dei quattro minuti di recupero Aina perde l’attimo fuggente, sprecando un contropiede due contro uno, non servendo il liberissimo Belotti, rischiando di essere beffato subito dopo dalla velenosa punizione di Mertens.
Prima del triplice fischio di Fabbri, arriva il secondo giallo di Allan, annullato poi dall’intervento del Var perché il fallo su Belotti era di Malcuit, il Toro resiste anche agli ultimi assalti del Napoli e porta a casa il quarto risultato utile consecutivo. E l’Europa adesso è distante solo tre punti.
Napoli – Torino 0-0
Napoli (4-4-2): Ospina; Malcuit, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Callejon (24’ st Verdi), Allan, Fabian Ruiz (24’ st Mertens), Zielinski; Insigne, Milik. All. Ancelotti
Torino (3-5-1-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Lukic, Rincon (9’ st Meité), Ansaldi (32’ st Parigini), Ola Aina; Berenguer (18’ st Baselli); Belotti. All. Mazzarri
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Ammoniti: Rincon, Insigne, Moretti, Koulibaly, Allan, Ola Aina, Hysay, Malcuit