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Politica | 29 marzo 2019, 14:48

Il mondo cattolico verso le Regionali: "Nessuno si erga a paladino, ma ci sono valori cui nessuno si può sottrarre: famiglia, lavoro, diritti e lotta alla povertà"

Leo, Merlo e Carmagnola (Rete Bianca Piemonte): "Non è riuscita una sintesi, ma dopo il voto continueremo il nostro impegno per trovare una sintesi in chi si riconosce in certi riferimenti religiosi, morali e sociali"

Il mondo cattolico verso le Regionali: "Nessuno si erga a paladino, ma ci sono valori cui nessuno si può sottrarre: famiglia, lavoro, diritti e lotta alla povertà"

"Non è stato possibile riunirsi in un'unica forza, ma esistono valori intorno ai quali ci si può ritrovare nei diversi schieramenti. E nessuno si può dire titolare unico del mondo cattolico o fare una gara a chi lo è di più. Siamo soddisfatti di quanto fatto fin qui, ma siamo in una fase storica ancora non conclusa". Questo il messaggio che Rete Bianca Piemonte manda ai politici impegnati nella futura scadenza elettorale in vista del rinnovo del Consiglio Regionale, per voce di Mauro Carmagnola, ma anche Giorgio Merlo e Giampiero Leo.

"Il nostro impegno su scala nazionale è di realizzare un partito di centro - spiega Merlo - mentre a livello regionale il tentativo di dare vita a una lista cattolica vera e propria non è riuscita. Il nostro impegno proseguirà dopo le Europee. Ma avanziamo una proposta a tutti i candidati perché non ci si possa sottrarre a certi valori, mentre nessuno può ergersi a paladino o depositario di un certo mondo politico".

E il contesto è quello tratteggiato non solo dal Papa e da alcuni alti prelati, ma anche dalla Diocesi di Torino: il cammino verso un'unità politica di quella che una volta era il mondo democristiano. "Ci è spiaciuto non riuscire nell'impresa di una sintesi tra i cattolici del sociale e della morale - aggiunge Leo - anche se noi come Rete Bianca ci abbiamo provato. Veniamo da un lungo periodo di imbarazzo e nascondimento dei cattolici e non si può superare subito questo momento".

Ma su alcuni punti l'impegno al sostegno, ognuno dal proprio versante, c'è stato: "È il bicchiere mezzo pieno - prosegue Leo - e riguardano la centralità del lavoro, che non può essere sostituito dall'assistenzialismo che non dà dignità, così come la lotta alla povertà e la famiglia. Quindi la parità scolastica e la libertà di insegnamento, che si è arenato dopo alcuni buoni risultati. E la base di tutto questo è il rispetto dei diritti umani. Ma di tutti e non solo di alcuni, che peraltro vanno ovviamente tutelati".

Massimiliano Sciullo

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