A Torino si torna a parlare di cannabis legale. Monta la rabbia tra i commercianti di prodotti a base di canapa che da fine maggio, all’ombra della Mole come da altre parti d’Italia, vengono subissati da controlli e sequestri preventivi da parte delle forze dell’ordine. Una mano tesa ai commercianti torinesi, una trentina circa, arriva però da alcuni esponenti politici locali del Movimento 5 Stelle.
“Appendino si schieri a favore dei commercianti e faccia chiarezza”. E’ questa la richiesta che alcuni consiglieri del M5S presenteranno tra un paio di settimane alla sindaca tramite un’interpellanza dal titolo “Quanto è legale la cannabis legale?” presentata ieri e che vede come primi firmatari Federico Mensio, Daniela Albano, Massimo Giovara e Maura Paoli. Sono gli stessi consiglieri che da diverso tempo si battono perché la città possa produrre cannabis a scopo terapeutico, ma in questo caso la storia è differente: la priorità, per quanto riguarda la cannabis light, è sostenere il libero commercio e fare chiarezza su una situazione di incertezza totale, dovuta a un vuoto normativo che nell’ultimo periodo ha messo in crisi un intero settore.
“Vogliamo che Appendino si sieda al Comitato dell’Ordine per la Sicurezza pubblica provinciale e chiediamo di aprire una riflessione se questa sia davvero un’emergenza per Torino” spiegano Federico Mensio e Maura Paoli. “Questi controlli sono davvero una priorità per la città, anche in termini di sicurezza?” attaccano i consiglieri pentastellati, determinati nel difendere il settore della commercializzazione legale dei prodotti a base di cannabis. Di fatto, la volontà è quella di mandare un segnale politico forte, sperando che la questione possa arrivare sino in Parlamento in modo che venga chiarita una volta per tutte la legge. Mensio, Albano, Giovara e Paoli chiedono inoltre alla sindaca di tutelare i commercianti, di capire quanti di questi controlli siano risultati poi non a norma di legge e di capire quali ripercussioni possono avere sul commercio le attività di controllo portate avanti dalle forze dell’ordine.
Al giorno d’oggi infatti proseguono i controlli e soprattutto i sequestri in diversi negozi cittadini. Nonostante la legge 242/2016 regolamenti e incentivi la coltivazione e commercializzazione non ai fini della combustione di prodotti a base di cannabis ma con una concentrazione di thc inferiore a 0,6, la sentenza de 30 maggio emanata dalla Cassazione ha aperto diversi dubbi sulla regolarità della vendita della cannabis light. I commercianti, paragonati agli spacciatori da Matteo Salvini e puniti con una denuncia penale dalle autorità, chiedono solamente di poter continuare a fare il loro lavoro.
Da oggi, per la loro battaglia possino contare su un alleato in più: i consiglieri M5S torinese. Saranno loro, tra una paio di settimane, a portare la questione all’attenzione della sindaca Chiara Appendino.