Il M5S tira dritto e porta le mozioni No Tav in Parlamento, che le discuterà in Aula al Senato tra martedì e mercoledì prossimo (6 e 7 agosto). "Perché noi siamo rimasti coerenti", spiegano i grillini, che cercano così di mettere all'angolo, dopo mesi di "bocconi amari" per garantire la tenuta del governo gialloverde, Matteo Salvini.
Ieri da Napoli Luigi Di Maio ha voluto lanciare un messaggio chiaro al Ministro dell’Interno e ai suoi. “La Lega -ha detto il leader grillino - oggi da sola non ha i numeri per fare passare la Tav, dovra usare i voti del Pd, ma se userà i voti del Pd per fare un favore a Macron dovrà spiegarlo ai suoi elettori".
In serata sul Blog delle Stelle la nota stampa dal titolo inequivocabile “Rimanga agli atti il nostro No Tav: le future generazioni giudicheranno”, nel quale si ribadisce la volontà dei pentastellati di portare la mozione contro l’opera in Parlamento. “Diciamo sì -scrivono - alle opere pubbliche che servono agli italiani; no a opere antistoriche come la Torino-Lione. In Parlamento vedremo le facce di chi voterà e si porterà sulla coscienza uno spreco di miliardi di euro di soldi pubblici”.
Il M5S ricorda poi l’analisi costi-benefici sulla Tav, con “12 miliardi di costi, con perdite calcolate tra i 7 e gli 8 miliardi”. “È vero -continuano - che una parte dei costi sarebbe finanziata direttamente dall’Unione Europea, ma i soldi rimanenti ce li mettono i cittadini italiani e il MoVimento 5 Stelle vorrebbe usarli per altro: scuole, asili nido, treni e sanità, già dalla prossima Legge di Bilancio”. “Invece – si legge sul Blog delle Stelle - con ogni probabilità Lega, Pd e Forza Italia, quindi Salvini, Zingaretti e Berlusconi, preferiranno un’opera figlia del vecchio sistema rispetto ai servizi pubblici per i cittadini”.
I grillini spiegano poi “in Italia passerà soltanto il 20% della linea ferroviaria, 12,5 km contro i 45 km di proprietà della Francia, e nonostante ciò sarà il nostro Paese a dover sostenere il 58% delle spese contro il 42% della Francia. 2,2 miliardi di regalo a Macron, una follia che si addice al Partito Democratico, il partito degli interessi esteri, ma che non dovrebbe nemmeno passare per la testa di chi si dichiara sovranista”.
Da qui l’annuncio di non voler “mollare fino alla fine”. “Vogliamo che rimanga agli atti questo nostro NO consapevole ad un’opera inutile e antistorica, affinché i giovani d’oggi possano giudicare in futuro. La storia ci consegnerà la verità sul Tav, quella verità che presto potrebbe essere sacrificata agli interessi dei soliti blocchi di potere".













