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Economia e lavoro | 29 agosto 2019, 16:32

Manital, una disperazione senza fine per i dipendenti che aspettano lo stipendio

Schipano (Filcams Cgil): "Alcuni committenti stanno pagando in surroga, altri invece sono fermi a giugno. Inps ha convocato un incontro a Roma per il 3 settembre". In Piemonte i lavoratori coinvolti sono circa 1500

Manital, una disperazione senza fine per i dipendenti che aspettano lo stipendio

Con settembre anche la questione Manital tornerà sotto i riflettori. Ma i mesi estivi non sono passati senza danni per i dipendenti che ormai da mesi si trovano in condizioni di grandi difficoltà e in attesa (in alcuni casi) di almeno tre mensilità di stipendio.

Le loro voci continuano a farsi sentire, per far sì che la loro vicenza non cada nel dimenticatoio. E nelle scorse settimane hanno anche spedito una lettera ai vertici dell'azienda per ribadire la loro posizione. "La maggior parte di noi è monoreddito e questo stipendio è l'unica fonte di entrata. Siamo nella disperazione più totale".

A scrivere, in particolare, sono i dipendenti legati agli appalti di Telecom, Equitalia e Inps. Le situazioni in cui gli ultimi pagamenti sono stati quelli di giugno. E quindi, con agosto al traguardo, mancano giugno, luglio e la 14esima. 

"La situazione è complicata - spiega Enea Schipano, funzionario di Filcams Cgil da sempre vicino alla vicenda - e ci sono condizioni diverse a seconda delle committenze, che sono tenute dal codice appalti a pagare i lavoratori in surroga rispetto a Manital. C'è chi, come Iveco, Fiat e Teksid, anche se con qualche ritardo si è mosso. Mentre altri come Telecom ed Equitalia non hanno fatto nulla, nonostante sia stata avanzata la richiesta di pagamento in surroga. Inps, invece, ha fissato un incontro a Roma per il 3 di settembre. Solo in Piemonte sono circa 1500 i dipendenti, mentre quelli che si trovano nelle condizioni più difficili sono almeno 300".

"Vi siete dimenticati completamente di noi - prosegue la lettera dei dipendenti - siamo l'ultimo dei vostri pensieri. Cosa vi interessa se siamo senza soldi, speranze e ragioni? Siamo moralmente e psicologicamente a terra". E ancora: "Cosa interessa a voi il dover avere problemi con i padroni di casa che chiedono gli affitti in arretrato e le banche che chiedono i pagamenti dei mutui, cosa vi interessa se le bollette si accumulano sui mobili e della paura che da un momento all'altro ti stacchino luce e gas? Della presenza sui nostri stipendi della cessione del quinto, con le conseguenti ripercussioni legali. Noi non abbiamo scelta, lavoriamo per vivere, lavoriamo per il nostro stipendio".

La speranza è che, con settembre, arrivino anche risposte.

Massimiliano Sciullo

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